“Finalmente una presa di posizione dettata dal buon senso e da una ritrovata legalità da parte della Regione Lazio in materia di energie rinnovabili e consumo del suolo”.
Così il Gruppo di intervento giuridico (GrIG), commentando la decisione della Direzione generale ambiente di accogliere la richiesta di eseguire la valutazione di incidenza ambientale prima di qualsiasi autorizzazione di impianti eolici nella zona Montefiascone-Bagnoregio.
Tutto parte dalla costruzione di un impianto eolico di potenza di poco inferiore a 1 Mw proposto in una zona agricola del paese da parte della Ewt Italia. La richiesta di valutazione di incidenza ambientale era partita dal Comune di Montefiascone – su sollecitazione dello stesso GrIG – in quanto il sito interessato è “contiguo alla zona protetta dei Monti Vulsini (distante 1 chilometro) e al lago di Bolsena (distante 4,5 chilometri) e a un progetto di centrale fotovoltaica nelle località La Spessa e Pozzitello”. L’area è interessata dal vincolo paesaggistico e da aree ricadenti nella Rete Natura 2000 sulla salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali e sulla salvaguardia dell’avifauna selvatica.
In precedenza, la stessa posizione era sostanzialmente stata espressa dal ministero della transizione ecologica in risposta all’istanza di accesso civico presentata sempre dal Gruppo d’intervento giuridico (con richiesta di intervento della Procura) relativamente ai progetti di impianti eolici presso il lago di Bolsena e Civita di Bagnoregio. In particolare il ministero della transizione ecologica aveva chiesto alla Regione Lazio – visto che i progetti segnalati potrebbero interessare vari siti Natura 2000, con conseguenti possibili ricadute sugli habitat ivi presenti e con possibili effetti cumulativi – di ottemperare all’espletamento della valutazione di incidenza. Successivamente la Regione aveva comunicato di aver accolto l’istanza ecologista, respingendo gli atti di opposizione presentati dalle società energetiche.
La stessa Regione Lazio (direzione politiche abitative e pianificazione territoriale, rispondendo al ministero, faceva quindi il punto sui progetti riguardanti tutta l’area Bagnoregio-Montefiascone:
- “Per l’aerogeneratore (altezza metri 100, diametro rotore metri 61) in località Campo Pantano, Comune di Bagnoregio, è pervenuta istanza 741455/2020. Presso questo ufficio è tuttora in corso la fase istruttoria le cui attività sono finalizzate all’espressione per le materie di competenza.
- Per l’aerogeneratore (altezza metri 100, diametro rotore metri 61) in località Podere Rosignolo, Comune di Bagnoregio, è pervenuta istanza 191477/2020. Esaminati gli atti trasmessi a corredo dell’istanza, questo ufficio ha comunicato che l’intervento non necessita di parere in merito agli aspetti urbanistici e paesaggistici.
- Per l’aerogeneratore (altezza metri 100, diametro rotore metri 61) in località Le Guardie, Comune di Montefiascone, si evidenza che presso questo ufficio non è mai pervenuta alcuna istanza.
- Per l’aerogeneratore (altezza metri 100, diametro rotore metri 61) in località Strada Umbro-Casentinese, Comune di Montefiascone, indizione della Conferenza di servizi interna, individuazione del rappresentante unico regionale e fissazione del termine per le richieste di integrazioni documentali. Presso questo ufficio è tuttora in corso la fase istruttoria le cui attività sono finalizzate all’espressione per le materie di competenza”.
Quindi, per due impianti la fase istruttoria a luglio 2021 era ancora in corso, uno “non necessita di parere in merito agli aspetti urbanistici e paesaggistici”, e su un altro non era pervenuta alcuna istanza alla Regione Lazio. “Tuttavia – commenta il GrIG – la stessa direzione generale aveva affermato che la Provincia di Viterbo, nel rilasciare l’eventuale autorizzazione unica, e le altre amministrazioni pubbliche competenti, nel rilasciare i pareri di legge, dovranno considerare che nell’ubicazione di tali impianti si deve in ogni caso tener conto delle disposizioni in materia di sostegno nel settore agricolo, con particolare riferimento alla valorizzazione delle tradizioni agroalimentari locali, alla tutela della biodiversità, così come del patrimonio culturale e del paesaggio rurale. A tal riguardo i terreni oggetto di intervento non dovrebbero risultare interessati da progetti e programmi di vocazione agricola, ferma restando la necessaria valutazione in merito degli impatti cumulativi che saranno effettuati dall’area valutazione impatto ambientale, anche con considerazione della componente paesaggio. Quindi nessun impianto eolico in aree interessate da piani relativi a colture tradizionali o per la salvaguardia di paesaggio e biodiversità, nonché valutazione degli impatti ambientali cumulativi fra i vari progetti”.
E ancora: “Appare piuttosto evidente che, in realtà, per almeno tre aerogeneratori ci si trova davanti a un progetto unico, spezzettato per evitare l’applicazione della normativa sulla valutazione degli impatti ambientali. La Valle dei Calanchi di Civita di Bagnoregio, centro medievale di grande suggestione noto in tutto il mondo, e le colline che digradano sul lago di Bolsena attualmente vedono anche una richiesta di inclusione nel patrimonio dell’umanità a cura dell’Unesco”.