La notizia a molti non farà fare salti di gioia. Soprattutto, non piacerà ai bigotti e agli opportunisti (copyright di papa Francesco) che affollano Santa Romana Chiesa, ma d’altra il vento riformatore del pontefice italo/argentino – che non perde occasione per ribadire che i veri cristiani non sono quelli che danno buoni consigli sentendosi come Gesù nel tempio – non poteva prima o poi non arrivare a Viterbo.
Tutto questo per dire che dal 1° settembre, su disposizione del vescovo Fumagalli, dalle Comunioni e dalla Cresime scompariranno i padrini e le madrine. Figure retoriche, svilite del loro vero significato e quindi inutili in quanto simbolo di quella falsità insita nell’animo umano, ma che grida ancora più vendetta al cospetto di Dio quando diventa prerogativa dei cattolici praticanti.
Questa la nota della Curia: “A partire dal prossimo 1° settembre andrà in vigore il decreto del vescovo Lino con il quale è sospeso ad experimentum per due anni il ruolo di padrino e madrina nei Sacramento del Battesimo e della Cresima. I motivi sono bene espressi nel decreto e i parroci sono tenuti ad illustrarli ai fedeli ‘con onestà, fedeltà e chiarezza’. E’ importante sottolineare che la decisione è maturata ‘dopo una riflessione e un confronto con il Consiglio presbiterale e con il Presbiterio’. Il vescovo si augura che questo provvedimento offra ‘alle nostre comunità l’occasione per assumere pienamente la sfida di ridare a queste figure il ruolo’ che da sempre la Chiesa ha consegnato loro e che, purtroppo, oggi nella maggior parte dei casi si è ridotto ad un adempimento formale. Il decreto, che andrà in vigore dal settembre prossimo, era già stato promulgato il primo novembre 2020 ‘per favorire un progressivo adeguamento alla nuova normativa’”.