Riprendiamo dal Corriere di Viterbo e pubblichiamo un articolo sull’attuale situazione politica in vista delle prossime amministrative. Proprio in questo contesto l’articolo serve a riflettere sulla situazione in cui versa la politica viterbese e soprattutto a portare i cittadini a ragionare con la propria testa, scegliendo persone serie, competenti, che sanno impegnarsi per il bene comune.
Di tutto e di più. L’impossibile che diventa possibile. La fantasia che si trasforma in realtà. Quella verso le elezioni comunali è una marcia a briglie sciolte, senza punti di riferimento, tra nemici di ieri che all’improvviso si scoprono amici e rapporti che s’interrompono bruscamente con accuse reciproche e coltellate alle spalle. Manca la politica e non ci sono più i partiti: ognuno, dai vertici ai gradini più bassi rappresentati dagli aspiranti consiglieri, va per conto proprio.
Quello della Lega, che dialoga con il Pd e Viterbo 2020 alla ricerca di ipotetiche convergenze per battere Fratelli d’Italia, è un caso limite, ma non è il solo. Anche lo stesso Pd che fa riferimento alla Regione di Zingaretti si muove all’impazzata con l’unico obiettivo di mettere insieme i voti che potrebbero servire per vincere senza porsi il problema della governabilità. L’esperienza delle ultime tre amministrazioni non ha insegnato nulla.
Nel mercato dei candidati che occorrono per liste di 32 nomi se ne vedono di tutti i colori: dai verti-ci del Pd regionale che cerca-no adepti nei centri anziani, a cui sono arrivati i fondi dell’assessorato ai servizi sociali (Troncarelli) e che quindi, grati della grazia ricevuta, dovrebbero essere ben lieti di metterci la faccia, a consiglieri uscenti di centrodestra pronti a passare a sinistra (ieri circolava il nome di Cepparotti dalla Lega al Pd).
Si narra di telefonate che si intrecciano senza soluzione di continuità: dal Pd a Fondazione, FI e Lega; da Lega a Pd, Viterbo 2020 e FI; da FI a Pd, Fdl e Lega. Insomma, il caos. Una grande Babilonia senza un progetto, senza uno straccio di programma, dove l’unico obiettivo è di portare a casa un risultato. Non importa se tutto ciò allontanerà la gente dalla politica e se quest’anno sarà un miracolo se andrà a votare il 60 per cento dell’elettorato. Opposizione e maggioranza a livello politico esistono solo sulla carta (ma d’altra parte lo si era visto anche nell’ultimo Consiglio comunale), nei fatti si costruiscono invece maggioranze (e quindi opposizioni) solo sulla base di rapporti personali che vengono stretti con l’intenzione di spartirsi gli assessorati futuri. Una lotta di potere tra bande. Una guerra per la sopravvivenza di singole personalità, alla faccia degli ideali, della normale dialettica tra destra e sinistra e del rispetto che i cittadini meriterebbero.