Sul progetto del max parco eolico a Tuscania – 16 pale alte ognuna 250 metri – riaccende riflettori Luisa Ciambella quando mancano pochi giorni alla scadenza dei termini per la presentazione delle controdeduzioni da parte di comitati, cittadini o enti.
“Immaginate – dice – di svegliarvi una mattina nell’azienda agricola che è stata dei vostri genitori, la stessa tramandata da generazioni, e di scoprire che vicino a voi potrebbero sorgere 16 pale eoliche alte ciascuna 250 metri. Come vi sentireste? Oppure, immaginate di aver investito tutti i risparmi di una vita per trasferirvi dalla città in un territorio che conserva ancora tutte le sue caratteristiche rurali originarie, e che invece improvvisamente potrebbe assumere i connotati veri e propri di un’area industriale tra stazioni elettriche di accumulo e trasmissione, cavidotti, recinzioni, tralicci, nuova viabilità. Quanto varrebbe ancora il vostro investimento? Non vi sentireste ingannati? E ancora: i turisti che sceglievano gli alberghi e gli agriturismo della zona per venire a fotografare le bellezze naturali, storiche e archeologiche (è in corso tra l’altro l’iter per il riconoscimento Unesco al progetto del Geoparco degli Etruschi) non rimarrebbero sconcertati nel rivedere quel paesaggio che tanto amavano completamente trasformato? Ritornerebbero più a farvi visita? Insomma, voi non provereste preoccupazione per il vostro futuro e per quello del territorio in cui vivete?”.
Al ministero della transizione ecologica sono già arrivate 160 osservazioni per dire no al progetto. “Coloro che hanno scritto – dice ancora Luisa Ciambella – sono persone con nomi e cognomi, di cui però sembra non interessarsi nessuno. L’iter è partito da più di un anno. Al di là degli aspetti tecnici, domando: in tutto questo tempo, pur nelle limitazioni dovute al Covid, qualcuno ha provato mai ad ascoltare questa gente? Provincia e Regione, due degli enti che da qui a breve in Conferenza dei servizi dovranno esprimere il proprio parere sul progetto, si sono mai interessate di capire direttamente dai diretti interessati lo stato d’animo e le ragioni di chi teme di perdere tutto: dall’attività che uno svolge fino alla quiete? Temo di conoscere la risposta. Alcuni di loro mi hanno contattata e spero di incontrarli a breve”.
“A partire dalla data del 12 ottobre – conclude l’esponente dem – i cittadini hanno 30 giorni di tempo per fornire nuovi elementi conoscitivi o valutativi. Chi ne possiede, si deve quindi attivare subito. L’invio delle osservazioni può essere effettuato mediante posta elettronica certificata al seguente indirizzo”.