Da molti comuni della provincia arrivano notizie sulla sospensione delle imposte locali. Un esempio è Orte. Qui il sindaco Angelo Giuliano l’ha già deciso a fine marzo. Parliamo, in questo caso, della Tari. Allo stesso modo si stanno comportando tante amministrazioni di capoluoghi, compresi quelli del Lazio. Ultima in ordine di tempo, così restiamo nei paraggi, Rieti, che ieri ha posticipato al 30 giugno, sempre per quanto riguarda la Tari, i pagamenti in scadenza a maggio.
A Viterbo niente. Tutto tace. Ogni tanto qualche bocca, tra quelle che s’aprono e danno fiato dentro Palazzo dei Priori, muove le labbra. Farfuglia qualche mezza parola, del tipo Ta-ri, sì: lo fa-re-mo pu-re noi, ma poi si richiude e la Tari eccola là. Bisogna pagarla. Arena, che si pensa furbo, a un giornale online ha detto che le previsioni sui conti sono catastrofiche. Voleva mettere le mani avanti?
Scrive un commerciante sulla pagina Facebook di Viterbo Centro Storico Chiuso: “Avete informazioni su possibili decurtazioni della Tari e delle varie tasse comunali che dicono di non pagare?”. No – rispondono gli amministratori della pagina – non abbiamo notizie in merito a provvedimenti comunali tendenti al “non pagamento”. Ad oggi si deve pagare tutto. Per quanto riguarda il futuro ci auguriamo che la P. A. faccia in modo di agevolare tutti i cittadini e tutte le attività seriamente in difficoltà per le annualità 2020 e 2021, che saranno drammatiche. Al contrario, invitiamo il Comune a far rientrare immediatamente tutti i debiti antecedenti all’epidemia, a costo di levare anche i peli del c..o a chi scientificamente non pagava e non paga.