Celebrata all’Istituto tecnico tecnologico Leonardo da Vinci la IX Giornata mondiale della Radio. Omaggio a Guglielmo Marconi, inventore di uno strumento in grado di emozionare, oggi come allora, un pubblico numerosissimo e variegato.
Guglielmo Marconi cominciò a lavorare senza sosta alla radio, nella sua casa di famiglia a Bologna, all’età di 20 anni, cercando di trasmettere segnali sotto forma di onde elettromagnetiche da un’estremità all’altra della soffitta. Sette anni dopo, nel 1901, inviava il primo messaggio attraverso l’oceano, dalla Cornovaglia, in Inghilterra, a un ricevitore situato vicino a St. John’s, nell’isola canadese di Terranova. Aveva inizio la più grande rivoluzione di sempre nel campo delle comunicazioni.
L’evento all’Itt è stato realizzato dalla Lega navale italiana lago di Bolsena in collaborazione con il Parco Marconi e la sezione della Lni di Santa Marinella. Dopo il saluto del dirigente scolastico, Luca Damiani, agli ospiti intervenuti è stato mostrato un video con i saluti della principessa Elettra Marconi, non presente per problemi di salute. Sono intervenuti come relatori Emanuele D’Andria, presidente Amsat, Gianni Cancellieri, docente Università di Ancona, Alessandro Carelli, sales manager comunication Jvc Kenwood, Jasmin Rauseo dell’Istituto di scienze polari del Cnr di Montelibretti, e Giuseppe Biagi, nipote del marconista responsabile del salvataggio dei superstiti del Dirigibile Italia.
La Radio comincia diffondersi come mezzo di comunicazione di massa negli anni ’20 e rappresenta la più grande innovazione dopo l’invenzione della stampa. Nel 1922 partono le trasmissioni della Bbc, mentre in Italia il primo annuncio radiofonico viene trasmesso nel 1924. Con l’avvento della televisione, in Italia negli anni ’50, mantiene il suo ruolo leader nella comunicazione attraverso le autoradio. Negli anni ’60 si “trasforma” ed inizia una nuova vita: non solo notizie, ma dibattiti e programmi culturali e musicali.