“Ogni giorno un incubo”. “Siamo fermi da ore in un treno stipato”. Sono i messaggi di disperazione lanciati ieri dai pendolari della Roma Nord, ritrovatisi a vivere l’ennesima Odissea. “Siamo, sul treno c’è un affollamento di almeno tre treni: la gente che non vuole scendere e quella che da fuori spinge da far male ma dove c…. siamo. Mi sembra di vedere i treni indiani stracolmi. Fra poco viaggeremo così. A Saxa Rubra ci accoglie un scroscio di applausi… Come per dire fin qui ce l’avete fatta… Ma fatemi il piacere, se po vive così? E noi paghiamo”.
Ieri sera al termine dell’ennesima giornata da inferno i comitati e i sindacati hanno emanato l’ennesimo comunicato, che in realtà suona come una supplica alla Regione e all’Atac: “La situazione sta velocemente e drammaticamente precipitando. Il servizio erogato dal gestore è sotto i minimi storici, si sta scrivendo un nuovo e triste capitolo per il trasporto pubblico locale. Dal 1° luglio, con l’entrata in vigore della più restringente normativa Ansf, la nostra ferrovia nella tratta extraurbana è di fatto azzerata, con la riduzione dell’offerta su ferro e l’aumento delle corse bus sostitutive. Regione Lazio e Atac sono responsabili in egual modo della situazione attuale alla quale si aggiunge il fatto che il concordato preventivo di Atac blocca qualsiasi sviluppo o innovazione sulla linea a breve”.
“Stiamo ancora aspettando di avere nuovi treni – continuano i pendolari – raddoppi di tratta, investimenti sulle infrastrutture e nel frattempo, a causa della insufficiente manutenzione sul materiale rotabile, si guasta almeno un treno al giorno causando disservizi continui, tra soppressioni e ritardi, al limite dell’interruzione del servizio erogato”. “Questa situazione è inammissibile – sottolineano – per chi paga un servizio che non ha. Ormai la nostra linea è diventata una scuola di sopravvivenza, con danni indicibili all’utenza pendolare: studenti, lavoratori e anche turisti”.
“Chiediamo quindi con forza – concludono – che la Regione Lazio prenda immediati e contingenti provvedimenti di natura eccezionale, chiediamo che vengano rimossi i responsabili del servizio ferroviario e che al più presto Atac venga sostituita perché si sta seriamente rischiando di chiudere la ferrovia entro qualche mese, altro che investimenti e proclami“.