“Colpiremo solo i grandi evasori. Mica penserete che andremo a chiudere il contatore a una famiglia che ha 50 o 100 euro di debito”. Parole dell’amministratore delegato di Talete, Andrea Bossola, nell’annunciare, a inizio estate, la stretta contro i morosi. Ma più passano i mesi e più ci si rende conto che alle parole non seguono i fatti. A Talete, insomma, si predica bene e si razzola male. E infatti, le promesse rimangono nel cassetto e si colpisce dove capita, o comunque dove non ci si lamenta. Si colpiscono anche le famiglie dove, tra figli da seguire e tempo da dedicare al lavoro, una bolletta può sfuggire. Evidentemente in una società con un buco di 30 milioni, dovuto alla mala politica, tutto fa cassa.
A Fastello – è accaduto ieri – per una banale dimenticanza di una bolletta del 2017 (dovuta ad un disguido con la banca) una famiglia si è vista mettere i sigilli al contatore. La morosità non arrivava a 90 euro, ma tanto è bastato, per i poveretti con due figli a carico, per ritrovarsi con i rubinetti all’asciutto. Facile accanirsi contro una famiglia con due minori per cento euro, meno facile prendersela con i grandi evasori.