Il sindacato Fp-Cgil Medici di Viterbo solleva il caso Antonio Castagnaro. Sembrerebbe infatti che l’ex primario di ortopedia di Belcolle, a tutti gli effetti in pensione dal primo agosto di quest’anno, stia operando al day surgery dell’ospedale di Montefiascone “senza che i pazienti ne siano consapevoli. E viste le carte non si sa nemmeno a che titolo”.
“Sappiamo bene – sottolineano il sindacato – che la Asl può instaurare rapporti di collaborazione gratuita con soggetti già lavoratori collocati in quiescenza (delibera n. 2300 del 19/12/17), ma non troviamo nessun riferimento di tale contratto di collaborazione, come invece risulta per altri professionisti. A quale titolo quindi Castagnaro da giorni opera presso l’ospedale di Montefiascone? Da chi è stato autorizzato? E’ parte di un segreto progetto di ricerca? E’ una forma di tutoraggio giustificata dalla ultradecennale esperienza del suddetto professionista? Tale collaborazione è a titolo gratuito o oneroso? I pazienti sono stati correttamente informati sulla composizione dell’equipe chirurgica?”.
Ma non solo: “I pazienti che hanno avuto l’indiscutibile fortuna di essere operati da Castagnaro in base a quali criteri sono stati selezionati? Chi risponde di eventuali esiti invalidanti derivanti da tali procedure chirurgiche? Non esistono nella Asl di Viterbo chirurghi ortopedici che possano portare a termine questi, immaginiamo, delicatissimi interventi? Di che tipologia di interventi si è occupato il suddetto professionista?”.
“Siamo perplessi – continuano i sindacalisti – infatti ci risulta che i professionisti che Castagnaro ha affiancato in questi giorni sono tutti altamente specializzati e con una esperienza ventennale nella chirurgia della mano, ci domandiamo quindi quali ulteriori elementi formativi Castagnaro, direttore per anni dell’Uoc ortopedia, possa ora trasmettere a tali professionisti. Ci siamo posti questi interrogativi, ma abbiamo oggettiva difficoltà a trovare adeguate risposte”.
“Pertanto, esclusivamente al fine di perseguire quella trasparenza, che innegabilmente è sempre stata il ‘faro’ di questa direzione aziendale, chiediamo alla stessa di rispondere a questi interrogativi anche a tutela dello stesso professionista – conclude il sindacato -. Come nostra abitudine siamo anche pronti ad incontrare la direzione aziendale certi dell’esistenza di una razionale giustificazione a questo ‘strano caso’”.