Inceneritore Tarquinia, dopo il niet di ieri del sindaco Giulivi, sull’argomento interviene anche il consigliere regionale Silvia Blasi. La pentastellata ribadisce la sua ferma contrarietà all’impianto e in una nota smonta una delle tesi avanzate dalla società proponente. Secondo la società infatti se la Regione approvasse il progetto avallerebbe una sorta di variante urbanistica automatica che supererebbe la contrarietà espressa dal Comune. Ma la Blasi non è dello stesso avviso: “Ho inviato all’autorità competente una osservazione in merito alla cosiddetta ‘variante urbanistica automatica’ che, secondo la società proponente, scatterebbe all’approvazione del progetto da parte regionale a prescindere dalla posizione contraria espressa dal Comune stesso e che non trova riscontro in recenti pronunce del Tar”.
“Ci troviamo oggi – spiega la consigliera regionale – oggi nel periodo di 60 giorni durante i quali è possibile per qualunque cittadino inviare delle osservazioni e nelle mie, che ho inviato all’assessore regionale competente, rilevo come il Tar del Piemonte in una recente pronuncia affermi che ‘né può ritenersi che, in questo caso, l’autorizzazione unica costituisca variante (…) perché l’effetto di variante urbanistica ex art. 208 d.lgs. n. 152 del 2006, presuppone che l’amministrazione comunale dia l’assenso alla variante urbanistica’”.
Il consigliere regionale esprime con chiarezza la sua opinione in merito: “Basta centrali sul territorio. La Regione fermi l’inceneritore a Tarquinia. Inceneritore, termo-valorizzatore o impianto di recupero energetico che dir si voglia, parliamo sempre di un impianto concettualmente vecchio che brucia materia per produrre energia, fumi e, a parere di medici autorevoli, problemi di salute di non poco conto”.