Geotermia sul lago di Bolsena: arriva il pugno duro dei sindaci e della popolazione. Assemblee affollate, striscioni “no” sui balconi e sindaci sul piede di guerra. E’ questa l’aria che si respira nei comuni che sia affacciano sul lago. Il coro è unanime e dice no all’impianto che dovrà sorgere a Castel Giorgio. Per Regione e Governo è tutto ok, ma cittadini e amministratori sono preoccupati per le possibili ricadute sul bacino lacustre già messo a dura prova da una rete fognaria che fa acqua da tutte le parti. In questi giorni Marta è stata così “addobbata” di striscioni su balconi e luoghi pubblici con scritto a caratteri cubitali NO GEOTERMIA e SOS LAGO.
Le assemblee pubbliche sul tema sono affollate. Come quella del 10 proprio a Marta, dove nella sala comunale si è parlato delle gravi ripercussioni per l’intero bacino lacustre nel caso in cui non si riuscisse a bloccare la costruzione della centrale, che potrebbe aprire la strada ad una minaccia concreta di prossima diffusione di analoghi impianti su tutto il territorio intorno al lago di Bolsena.
Intanto, la prima azione concreta al riguardo è arrivata dal Comune di Montefiascone che con una delibera di giunta ha affidato l’incarico di patrocinio legale per opporsi alla costruzione dell’impianto. Si legge in essa che si autorizza “il sindaco alla sottoscrizione della relativa procura alle liti per rappresentare e difendere il Comune di Montefiascone nel procedimento per l’annullamento, tra l’altro, della deliberazione 31 luglio 2019 con la quale il Consiglio dei ministri ha superato la mancata intesa della Regione Umbria ed ha consentito la prosecuzione del procedimento di assegnazione del permesso di ricerca denominato ‘Castel Giorgio’, per la realizzazione di un impianto nel campo geotermico sito nel Comune di Castel Giorgio”.