
Lo travolgo poi si danno alla fuga, lasciandolo a morire sull’asfalto senza soccorrerlo. Erano in tre, sabato notte, in quella macchina a Ronciglione che ha tamponato lo scooter a bordo del quale viaggiava Paco Fabrini, 46enne romano da cinque anni trasferitosi nel Viterbese. Lavorava come cuoco in un ristorante di Punta del lago.
I tre, poco più che trentenni e residenti a San Martino al Cimino, ieri mattina si sono infine costituiti. Avrebbero deciso di presentarsi in caserma dai carabinieri sapendo che gli inquirenti erano sulle loro tracce grazie alle registrazioni delle telecamere di alcuni locali della zona (l’incidente è avvenuto all’imbocco della Cassia Cimina con la circonvallazione) e alle testimonianze raccolte presso alcune persone che al momento dell’incidente si trovavano nei paraggi e si sono subito precipitate a vedere cosa fosse successo. Il guidatore dell’auto è stato denunciato per omicidio stradale, gli amici per concorso.
L’accusa più grave è per il primo che rischia fino a cinque anni per omicidio stradale e omissione di soccorso. In ogni caso, va detto che al momento non è scattato l’arresto perché il giovane si è costituito prima che trascorressero 24 ore dall’accaduto. Ma il quadro è in divenire e non si esclude la possibilità che emergano particolari che possano aggravare la situazione dei tre, che ieri sono stati a lungo interrogati. Gli inquirenti tra l’altro, per ricostruire la dinamica dei fatti e vedere cosa è realmente accaduto, stanno esaminando proprio i filmati delle telecamere.
Paco Fabrini era romano d’origine ma ronciglionese d’adozione. Da giovanissimo aveva recitato in molti film di Tomas Milian, era il periodo che va dalla fine degli anni ’70 agli inizi degli anni 80. A nulla è valsa la chiamata ai sanitari. La morte è sopraggiunta all’istante. Paco lascia un moglie e due bambini di 11 e 12 anni.