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Home » Politica » Emergenza assistenza scolastica. Il Comune deve darsi una mossa

Emergenza assistenza scolastica. Il Comune deve darsi una mossa

30 Settembre 2019

E’ partito il tavolo istituzionale per gestire l’emergenza degli educatori scolatici visti i pochi fondi messi a disposizione dal Comune. L’emergenza è ancora in corso e per evitare che molti bambini disabili rimangano senza gli educatori comunali, figure fondamentali che hanno il compito di facilitare l’integrazione degli alunni con problematiche di vario tipo, i tempi sono stretti e bisogna lavorare in fetta. Un primo passo è stato fatto, ma è ancora tutto incerto visto che il tavolo di mercoledì scorso che doveva mettere l’amministrazione dinanzi ai vari soggetti interessati è stato rinviato perché mancavano all’appello i rappresentanti della Asl e il direttore dell’Ufficio scolastico regionale. Assenze giustificate, perché dal comune l’invito è partito in ritardo. Ora i lavori dovrebbero ripartire all’inizio di questa settimana. Bisogna lavorare in fretta visto il ritardo con cui Palazzo dei Priori sta agendo per risolvere un situazione difficile e a scuola ormai in corso.

La capogruppo Pd Luisa Ciambella, che aveva sollevato la questione e proposto il tavolo, si auspica che “dal Comune vengano accolte tutte le richieste visto che si tratta di un servizio irrinunciabile”. Il Comune deve mettere in campo una migliore progettazione finanziaria senza ridursi sempre all’ultimo per reperire risorse che coprono solo momentaneamente l’emergenza come fatto ora dell’assessore Sberna.

“Ho ribadito – dice Luisa Ciambella – che la soluzione nell’immediato, medio e lungo periodo sia prima di trovare i soldi necessari con un’operazione di bilancio da fare nei fondi a disposizione dei servizi sociali per garantire la copertura per tutti e in secondo momento fare una variazione nel bilancio generale, da presentare tra l’8 e il 10 ottobre, per superare definitivamente il problema.” “Non si può continuare a chiedere soldi alla ragioneria alla stregua di tutti gli altri interventi, anche banali (come panchine, muretti, ecc.), la copertura di un servizio così importate deve essere messa al primo posto dall’amministrazione con una progettazione finanziaria solida e a priori. Chiederò – conclude la Ciambella – che vengano considerate nelle coperte anche tutti coloro che sono risultati idonei ma a 0 ore”. Infatti, a molti disabili, anche gravi, indicati dalla Asl per il servizio, non solo non gli sono state assegnate ore, ma anche per loro l’assistenza è indispensabile.

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