A otto mesi dalla morte della 26enne Maria Sestina Arcuri, avvenuta in seguito a una caduta dalle scale a Ronciglione nella notte tra il due e tre febbraio, il fidanzato Andrea Landolfi è finito in carcere. A deciderlo è stata la Cassazione che ha rigettato il ricorso presentato dai legali del giovane contro la decisione del Tribunale del riesame, che, accogliendo la tesi della Procura (pm Franco Pacifici), aveva già decretato che dove essere arrestato.
In mattinata, non appena la Cassazione ha reso pubblica la sentenza, giunta dopo l’udienza di martedì, da Andrea Landolfi si sono presentati i carabinieri. Gli hanno notificato il mandato di arresto e l’hanno accompagnato al carcere romano di Regina Coeli. Il giovane è stato raggiunto presso una comunità terapeutica sulla Cassia dove si trovava da qualche mese, avendo bisogno di supporto psicologico.
Tecnicamente, la misura cautelare nei confronti del giovane era stata chiesta dalla Procura a marzo, quindi fu respinta dal gip ad aprile, successivamente veniva invece autorizzata dal Tribunale del riesame di Roma il 10 giugno su istanza della stessa Procura. La difesa a questo punto presentò ricorso in Cassazione contestando la legittimità dell’interrogatorio del figlio di 5 anni che aveva incastrato il padre, dicendo che aveva fatto volare Sestina giù dalle scale “come Tarzan”.
In realtà, sono molti gli elementi che sarebbero stati raccolti dalla Procura contro il ragazzo. A parte gli esami del ris compiuti nella villetta di Ronciglione di proprietà della nonna di lui, sono stati analizzati i filmati delle telecamere in cui si vedrebbero Andrea e Sistina discutere animatamente dopo la serata trascorsa al pub. E poi c’è la strana circostanza della nonna, che quella notte, tra il 2 e il 3 febbraio, uscì di casa con una costola fratturata e chiamò i familiari da Roma per farsi venire a prendere.
Il resto è storia nota raccontata da tutti i giornali: Landolfi che, dopo molte ore dalla caduta, porta la fidanzata a Belcolle. Il tentativo disperato dei medici di salvarle la vita e infine la morte. Secondo la Procura a gettarla dalle scale sarebbe stato lui. E si sarebbe addirittura trattato di omicidio volontario.