A chiarire come si è svolta la presunta aggressione omofoba di sabato notte a Montefiascone saranno i carabinieri. Che, secondo indiscrezioni, si starebbero avvalendo delle immagini registrate dalle telecamere dove sono accaduti i fatti al fine di avere riscontri oggettivi sulle versioni, discordanti, fornite dai protagonisti di questa storia: da un lato quella della vittima, Carmine Buono, parrucchiere 28enne originario della Campania, e dall’altro quelle fornite dai suoi presunti aggressori.
Tutto è successo nella notte tra sabato e domenica al temine della festa della birra. A poca distanza da piazza Vittorio Emanuele, un gruppo di persone si sarebbe scagliato contro il ragazzo. Sarebbero stati in quattro, ma soltanto in due avrebbero usato violenza contro di lui strattonandolo per una spalla, gli altri si sarebbero limitati ad insultarlo (“Frocio, vattene da questo paese”). Il verbale dei carabinieri conterrebbe, insieme alla testimonianza del giovane, anche i nomi delle quattro persone coinvolte.
“Nei pressi della vicina edicola – si legge nella denuncia – sono stato colpito alla spalla destra. Una seconda persona mi ha afferrato con violenza al braccio sinistro e mi ha immediatamente minacciato dicendomi testualmente: ‘Frocio di merda, la vedi quella? Quando passa con la macchina non devi fare i versi, altrimenti non ti faccio arrivare a casa… frocio di merda’”.
“Quella” sarebbe la ex socia della sorella di Buono (tutto sarebbe nato da un diverbio tra loro due), che adesso attraverso i social fornisce la sua versione dei fatti, chiedendo a sua volta giustizia: “Lasciateci in pace a me e al mio compagno. Lasciate in pace la mia famiglia e i amici cari. State diffamando tante persone con accuse inesistenti, ci sono testimoni ovunque. In piazza ieri sera siamo stati aggrediti verbalmente davanti a tanti testimoni io e le mie amiche con frasi come ‘puttane’, ‘cornute’. Inventa un’altra storia (invito, questo, rivolto a Buono, ndr) che sei più credibile. Io ho aperto il negozio con una persona a cui ho voluto veramente bene, l’ho aiutata in tutto e per tutto e chi mi conosce lo sa bene… State facendo di tutto per diffamarmi, la mia onestà parla da sola, non la devo inventare sui social come fate voi da mesi… Vi ho lasciato un negozio avviato perché io e la mia famiglia siamo dei signori. Ora basta, fatevi una vita visto che non ce l’avete”.
Quel che è certo è che le dinamiche dell’accaduto sono ancora molto oscure. I carabinieri stanno indagando, sentendo anche la controparte. Si cerca di ricostruire la genesi dei fatti e sicuramente utili risulteranno, come detto, le telecamere che si trovavano puntate su luogo dell’aggressione. I carabinieri stanno sentendo anche diverse persone che in quel momento erano vicino al luogo della lite.