La classe dirigente, trovandosi all’apice della società, dovrebbe sempre mantenere un decoro degno della posizione ricoperta. Un politico, cioè un rappresentante del popolo, quando accetta l’incarico dovrebbe infatti uscire dal proprio personalismo per incarnare con rigore il ruolo istituzionale che è stato chiamato a ricoprire.
Ma sembra che oggi non sia più così. Sui giornali rimbalzano foto di ministri al mare, di massime cariche dello Stato in mutande e tanto, troppo, altro. In questa legislatura si assiste più a una gara tra chi porti meglio la divisa che ad una seria politica volta alla diminuzione del debito pubblico, all’incremento dell’occupazione, alla soluzione delle crisi aziendali e al miglioramento generale del Paese.
Tutto ciò, da parte dei cittadini, dovrebbe essere paragonato all’esempio di chi, con virtù, modestia e lavoro assiduo, non solo si impegnò per formare una nazione migliore, ma diede la vita per lo stato italiano. Pensiamo ad esempio ad Aldo Moro. Bisogna sapere che un rappresentante del popolo è tale anche al mare, in vacanza, in un luogo pubblico. Insomma, lo è dappertutto e 24 ore su 24. Un rappresentate del popolo non dovrebbe essere un fenomeno social ma un modello per tutte le generazioni, come fu per molti Moro.
“Quando andavamo in spiaggia – ricorda Agnese Moro – papà indossava sempre la giacca e quando gli chiedevo una spiegazione lui mi rispondeva che essendo un rappresentante del popolo italiano doveva essere sempre dignitoso e presentabile. Amava a tal punto l’Italia”.