Il sindaco Giovanni Arena e il presidente di Talete, Andrea Bossola, hanno annunciato l’avvenuta sottoscrizione di un accordo in base al quale la società idrica pagherà a rate il debito che ha con il Comune. Si tratta del primo passo per lo sblocco dei conti. Adesso, però, visto il pressapochismo che regna a Palazzo dei Priori, dove la mano destra non sa ciò che fa la sinistra, c’è da augurarsi che vengano fatti al più presto tutti gli atti necessari per rendere questo accordo pienamente esecutivo. E c’è da fare in fretta dal momento che ci sono in ballo gli stipendi dei lavoratori e la funzionalità del servizio.
L’intesa raggiunta per legge non si concretizza infatti solo con una carta scritta siglata da Arena e Bossola. Riguardando un piano di rientro spalmato su più annualità, essa necessità di un accordo transattivo che va messo ai voti in Consiglio comunale e che prima ancora deve passare in commissione. Solo con l’approvazione di questo documento può avere validità la delibera di giunta con cui si autorizzerà la revoca del pignoramento dei conti di Talete.
In altri termini – al di là dell’esultanza di Arena, che, per far dimenticare il grande pasticcio combinato con il pignoramento, sta rivendendo l’intesa fatta con Bossola come un qualcosa dagli effetti immediati – la revoca del pignoramento va adesso deliberata in giunta. Quindi, comportando, tutto ciò, un cambiamento delle entrate nelle casse del Comune, le entrate medesime (rateizzate) vanno messe in bilancio secondo criteri che vanno necessariamente posti al voto dei consiglieri. Bisogna dunque correre, e pure forte. C’è da augurarsi che la giunta Arena sia in grado di farlo. Visti i presupposti i dubbi non mancano ed è anche e soprattutto per questo che i sindacati mantengono alta l’attenzione.