Abbiamo visto, durante il consiglio comunale di giovedì pomeriggio, la presenza tra i banchi dell’opposizione di alcune aspiranti “stampelle” pronte a prestare soccorso ad Arena qualora la maggioranza di centrodestra dovesse implodere. Una “stampella” è più anziana e l’altra più giovane. Camminano a coppia.
Chissà, però, se la “stampella” anziana, che ha affermato pubblicamente di condividere l’aumento delle tariffe idriche deciso dalla sinistra del Pd in accordo con Arena a fine 2018, si è chiesta che fine ha fatto il famigerato mutuo di 35 milioni di euro che Talete sta dicendo, da mesi, di voler prendere da Arera per risanare i conti ed effettuare investimenti. Chissà. Di certo, di questo fantomatico prestito sembra si siano perse le tracce e nessuno al momento sa se verrà veramente erogato. Non lo sa, la nostra “stampella”, che l’aumento delle tariffe doveva servire da garanzia per portare a termine l’operazione?
E dunque, se il mutuo non dovesse essere più concesso come la si mette con le bollette più care che la gente ha già pagato e continuerà a pagare? Ma poi, anche se venisse concesso, la “stampella” come fa ad essere così sicura che basterà per risanare i conti della società?
Forse, prima di parlare per assecondare il manovratore occulto che sta dietro di loro, le “stampelle” farebbero bene a pensare a quello che dicono.