Definire brutta – come stanno dicendo molte persone – l’edizione di quest’anno di San Pellegrino in fiore non è giusto. Non è rispettoso del grande lavoro svolto dall’ente organizzatore, che tanto si prodiga per la sua riuscita contribuendo in maniere determinante ad offrire ai visitatori una città più accogliente e turisticamente più spendibile.
Piuttosto bisognerebbe parlare di edizione, mozza, anzi smozzicata. E mai aggettivo è più appropriato di questo se è vero che a contribuire che le cose quest’anno andassero così è stato l’assessore Marco De Carolis (Fratelli d’Italia), da tutti a Viterbo chiamato con lungimirante visione Mozzichino. E’ stato lui, complice il sindaco Giovanni Arena, a tagliare di diecimila euro i fondi del Comune a favore dell’organizzazione dell’evento. Lui che, altra genialata, ha anche pensato bene di mettere tutti gli eventi “convenzionati” con il Comune sullo stesso piano, non confermando cioè i budget assegnati fino ad ora, il che è avvenuto sforbiciando il consolidato storico delle varie manifestazioni e la loro presenza nell’immaginario collettivo.
Mala tempora currunt nella città dei papi. Cambiano i tempi, le ere. E questa che è un’era di mezzo, tra un passato glorioso di cui si sta perdendo memoria e un ipotetico futuro migliore che tarda a palesarsi, non poteva riservarci scenari diversi. Speriamo solo, a proposito di ere di mezzo, che tutta questa roba non sia finalizzata a riservare a manifestazioni meno consolidate e meno attrattive lo stesso trattamento che altre, come per l’appunto San Pellegrino in fiore, si sono conquistate con decenni di instancabile presenza sul territorio. Ogni riferimento a Medioera, di cui Mozzichino è stato e forse ancora oggi è “regista”, è puramente casuale. Ovviamente.
Fatto sta che a San Pellegrino in fiore i fondi sono stati tagliati, per cui c’è poco da lamentarsi se gli investimenti quest’anno non sono stati all’altezza delle aspettative. Ma non lo sanno – il Comune ma pure la Regione – che manifestazioni di questo tipo necessitano di investimenti importanti? Non lo sanno che se le cose non vengono fatte a dovere gli espositori, i vivaisti, si allontanano determinando di conseguenza, come un serpente che si morde la coda, la morte lenta dell’evento.
In queste ore sui social impazza l’assessore Paolo Bianchini, che posta foto di gente in fila per ammirare la manifestazione. Una cosa gli va detta: non è certo merito suo e del suo assessore di riferimento se i visitatori non mancano. San Pellegrino in fiore gode ancora di una popolarità di ritorno che affonda le radici in trent’anni di presenza. Ma se, in questa era di mezzo, continueranno a tagliargli i fondi, tra qualche anno cosa resterà?