A poche ore dagli arresti dei 2 esponenti di CasaPound accusati di stupro su una donna di 36 anni, si sono già formati sul web il partito dei colpevolisti e quello dei garantisti. Un caso – si parla dello stupro di una donna, picchiata e abusata per ore in un luogo chiuso secondo le indagini – che fa vacillare anche i più fervidi cultori dello stato di diritto sulla necessità di rispettare le garanzie poste a tutela degli indagati.
Tra i garantisti, per tradizione, non c’è il Movimento 5 Stelle. Il consigliere Erbetti, che contro la violenza sulle donne si è dimostrato molto sensibile in questi primi mesi a Palazzo dei Priori, salta eventuali preamboli per andare dritto alle conclusioni: “In due a picchiare e stuprare una donna, siete degli schifosi mostri bastardi”, commenta il portavoce grillino su Facebook. Che poi, per rispondere a chi gli consiglia di attendere il corso della giustizia prima di giudicare, aggiunge: “Lo ripeto: schifosi mostri bastardi, lo sono e lo saranno per sempre, il fatto è accaduto e nessuno può cancellarlo, chiunque lo abbia commesso”.
E’ netto anche il giudizio di Giorgia Meloni, che a differenza di come si usa fare in queste circostanze abdica all’uso del condizionale: “Gravissimo stupro commesso a Viterbo da due esponenti di CasaPound – scrive il leader di FdI -. Tolleranza zero nei confronti degli stupratori di qualsiasi nazionalità o appartenenza politica. No a sconti di pena automatici per predatori sessuali e castrazione chimica per pedofili e stupratori recidivi”.
Quasi assolutoria, invece, la linea adottata da CasaPound Italia Viterbo, che in una nota sul proprio profilo Facebook parla addirittura di prove in mano agli avvocati che scagionerebbero gli indagati. Mentre a livello nazionale il movimento di estrema destra annuncia espulsioni e dimissioni per il consigliere indagato.
Al di là delle prese di posizioni dei politici, ci sono poi le persone “normali” che in queste ore stanno dando vita sul caso a un dibattito molto acceso. Per alcuni i video trovati sui cellulari sarebbero la cosiddetta prova regina che incastrerebbe i due ragazzi, senza bisogno di altro appello. Vengono ricordati poi i precedenti di Chiricozzi, protagonista insieme ad altri di una aggressione quando era ancora minorenne. Mentre a sentire il giudizio di altri, che chiedono di separare il giudizio tra gli indagati e CasaPound, su questa vicenda si sarebbe creata tanta eco mediatica solo perché tra le persone coinvolte ci sarebbero esponenti del movimento di estrema destra.
Come visto in casi simili possiamo affermare già ora che si tratta di posizioni che nel corso del tempo si andranno ulteriormente radicalizzando, in attesa che si arrivi a una sentenza.