Che il commissariamento della sanità nel Lazio sarebbe potuto proseguire anche nel 2019, oltre cioè la naturale scadenza prevista per il 31 dicembre di quest’anno, si sapeva già da qualche settimana. Non tutti si aspettavano invece che a potare avanti questo incarico potrebbe non essere più il presidente della Regione Zingaretti, ma una persona nominata dal governo gialloverde. Una notizia che sta mettendo in fibrillazione parecchia gente alla Asl di Viterbo.
Secondo quanto riporta il quotidiano “Il Tempo”, l’annunciato “rientro nella gestione ordinaria entro il 31 dicembre 2018” deliberato dal governo Gentiloni il 1° dicembre 2017, per ora non è in agenda. Occorrerà attendere quella del 2019, perché, secondo fonti governative, “ci vorrà qualche mese ai tavoli tecnici dei ministeri dell’Economia e della Salute per il vaglio dei dati contenuti nella richiesta di uscita presentata dal commissario Nicola Zingaretti”.
Ma, siccome non esiste un percorso definito per l’uscita dal Piano di Rientro (in vigore da 10 anni), nell’attesa Zingaretti potrebbe anche perdere il duplice incarico dopo lo stop imposto dal Governo ai presidenti di Regione che sono anche commissari per la sanità. Il Consiglio dei ministri, infatti, nominerà entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto fiscale il nuovo commissario. Due binari paralleli di cui non si conosce ancora l’ordine di arrivo.