A Viterbo città il Partito democratico parla moderato. Alle elezioni per la scelta dei delegati al congresso regionale ha vinto, come era ovvio, la componente “renziana”, ma nonostante ciò c’è chi si ostina a raccontare una storia diversa. E’ il caso del solito sito “madre” di tutti i siti della Tuscia, che, “disinteressato” come solo il suo direttore sa essere, addebita la sconfitta dell’area ex Ds-panunziana, facendo come al solito finta di non capire, al presunto tesseramento negato di alcuni presunti militanti.
Si tratta di fandonie. Parole in libertà. Fake news. E i viterbesi lo sanno bene. La componente panunziana ha infatti perso di brutto nonostante le decine e decine di nuove sottoscrizioni promosse e nonostante una “campagna elettorale” combattuta con armi non convenzionali quali sono quelle che derivano al consigliere regionale e al suo cerchio magico dalla gestione del potere della Asl. Figuratevi se queste sottoscrizioni non ci fossero state. La verità è che Viterbo è per tradizione una città moderata. Nulla ha a che spartire con Canepina. Se ne facciano una ragione Panunzi e il direttore del sito “madre” di tutti i siti di disinformazione. Soprattutto, Panunzi e i suoi amici dimostrino una volta per tutte di voler collaborare per l’unità del partito accettando anche il pensiero di chi non la pensa come loro. Non possono, ogni volta che perdono, non accettare il risultato e accampare, per giustificarlo, scuse assurde che non fanno altro che esasperare gli animi. L’unità non si costruisce così. La strada per la riconciliazione non è fatta di prepotenze. Continuando a comportarsi come si comportano non si arriverà da nessuna parte.