
Chi lo ha votato non gli chiedeva di aprire Palazzo dei Priori come una scatoletta di tonno, per usare una metafora cara ai grilli. Siamo pur sempre in una tranquilla cittadina di provincia e certi toni non si addicono. Ma si sperava che fosse un po’ più battagliero.
Si potevano facilmente immaginare, per esempio, grandi campagne per la trasparenza negli atti dell’amministrazione e denunce contro i costi della politica (vedi le prossime assunzioni nelle segreterie degli assessori). E poi i grandi temi da affrontare subito: la sanità, il lavoro, la sicurezza, le strade, le periferie.
Invece il consigliere grillino Massimo Erbetti passerà alla storia della Sala d’Ercole per aver realizzato come primo atto del Movimento Cinque Stelle a Viterbo, un progetto in accordo con l’attuale maggioranza di centrodestra. Va detto che si tratta di una iniziativa lodevole e ispirata tra l’altro da una idea di Gianroberto Casaleggio: la piantumazione di una cinquantina di piante che andranno a sostituire altri alberi malati o che verranno sistemati in quartieri dove il verde scarseggia. Forse però i viterbesi che hanno votato il Movimento Cinque Stelle si aspettavano ben altro dal loro concittadino portavoce.
Ci saranno in futuro altre occasioni in cui tra Erbetti e l’attuale maggioranza potranno nascere nuove convergenze? Vedremo. Intanto oggi in consiglio, sulle linee guida della giunta, lui si è astenuto. Già questo può essere un segnale. E a chi già lo critica, Erbetti risponde così: “L’opposizione può fare ben poco… siamo 12 contro 20”.