
Un po’ per i ricorsi già annunciati dalle Regioni alla Corte costituzionale, un po’ per la minaccia dell’Anci di sospendere ogni relazione istituzionale, alla fine sui soldi destinati alle periferie il governo è stato costretto (per adesso però solo a parole) a fare una mezza marcia indietro, annunciando di ripristinare con la manovra di bilancio quanto aveva stanziato il governo Gentiloni: un miliardo e 600 milioni. Una decisione, secondo il senatore Fusco e il sindaco Giovanni Arena, di cui beneficerà anche il Comune di Viterbo, che si era visto riconoscere nel 2017 un finanziamento di 17 milioni di euro per progetti di “rigenerazione urbana”.
Ma le cose, al di là dell’ottimismo dei due, potrebbero non stare esattamente così, proprio perché, come detto, per ora si tratta pur sempre solo di un annuncio e quindi bisogna aspettare i fatti, il che con questo governo – vedi la “manina” di Di Maio – non è proprio scontato. E poi va considerato che i fondi saranno disponibili non subito, come previsto da Gentiloni, ma entro due anni, un’era glaciale insomma dato che coi tempi che corrono è tutt’altro che scontato che il governo in carica duri per tutto questo tempo.
In ogni caso, a dare la notizia dell’impegno del governo è stato il presidente dell’Anci Decaro, a cui ha fatto seguito poco dopo il commento del senatore della Lega Umberto Fusco: “Accogliamo con grande entusiasmo l’intesa raggiunta. L’accordo vedrà la messa a disposizione di tutte le risorse previste, 1,6 miliardi di euro, e la distribuzione dei fondi nei prossimi due anni per gli interventi di riqualificazione delle aree periferiche”. Soddisfatto anche il sindaco Arena: “Abbiamo sollecitato fin da subito l’intervento da parte dei nostri parlamentari affinché il governo non mettesse una pietra tombale su quei fondi indispensabili per la riqualificazione delle nostre periferie. Oggi sono molto più fiducioso. Viterbo può tornare a sperare”.