“Almirante, un grande patriota”. Giorgia Meloni ha esordito così al convegno per l’intitolazione di una strada a Sutri allo storico segretario del Movimento sociale, Giorgio Almirante. Un discorso breve quello del presidente di Fratelli d’Italia, chiamata nell’antichissima città dal sindaco Sgarbi nell’ambito delle iniziative de “Le strade e la storia”.
“Ci vuole un grande coraggio da parte di Vittorio ad avviare questa iniziativa – ha detto la Meloni – , ma sappiamo che ha lui il coraggio non manca. Coraggio e lungimiranza. Ho il letto il nome di tante personalità a cui Vittorio Sgarbi sta intitolando strade qui a Sutri, non le condivido tutte, ma condivido il principio che la memoria non può avere omissioni. Non c’è quello che piace a me o quello che piace a te. Ci sono personalità che hanno fatto la storia, hanno tracciato un solco e se vuoi avere una memoria di popolo, non le puoi cancellare, devi avere il coraggio di raccontare quello di importante che c’è stato nella tua storia”.
“Sono grata – ha aggiunto la deputata di FdI – che si chieda a me di spendere due parole su un uomo che non ho avuto la fortuna di conoscere, però ne ho letto i discorsi, ne ho conosciuto i racconti. Ne emerge la figura di un grande patriota che ha fatto quello che poteva fare non per se stesso ma per chi sarebbe venuto dopo di lui”.
La Meloni quindi ha ricordato alcune battaglie politiche di Almirante. “Almirante è stato prima di tutto un politico con una grande visione. Oggi si discute tanto di presidenzialismo, ma lui è stato il primo a parlarne in anni in cui sembrava anche solo impossibile ipotizzarlo. Almirante è stato anche il primo a parlare dei rischi e dei pericoli del regionalismo. Fece interventi fiume contro un’istituzione che sarebbe stata troppo distante dai cittadini e non in grado certe dinamiche, come poi la storia ha dimostrato”.
Il discorso della Meloni era stato preceduto da quello del sindaco Sgarbi, che ha rivendicato l’iniziativa di intitolare la strada al segretario del Movimento sociale italiano. “Ho appreso che già a Viterbo c’è una strada per Almirante, segno che la Tuscia è salva da certi pregiudizi verso una figura che merita rispetta e onore. Una vita, quella di Almirante, impeccabile, senza alcuna accusa in anni in cui i partiti furono travolti da tangentopoli. Non c’è nessuna ragione sul piano morale e politico per negare una strada al segretario e presidente di un partito democratico. In passato a Roma si era parlato per esempio di intitolare via a Bottai, un personaggio la cui compromissione col fascismo era evidente, ma per Almirante questo non vale. Se valesse per Almirante questo principio lo si dovrebbe applicare anche a un uomo come Borsellino al quale sono dedicate centinaia di piazze e vie in tutta Italia, che era iscritto al Fuan ed era simpatizzante per l’area politica del segretario del Movimento sociale. La negazione di una strada ad Almirante per questo sarebbe stata un controsenso”.