“Oggi quella Viterbo che vuole cambiare ha una sola scelta e questa scelta si chiama Chiara Frontini. Peraltro abbiamo alle spalle la storia della nostra città, che è quella delle donne che riscrivono il destino di Viterbo. Sono state tante le donne che hanno scritto il destino della città e sarà di nuovo una donna a ridare speranza di futuro a questi luoghi. Come nel 1240 siamo stati liberati dall’imperatore, oggi ci liberiamo dalla cattiva politica. Il 24 giugno Viterbo si libera dalla cattiva politica”.
Chissà se Chiara Frontini sente pure le voci. Sarà che nel suo pantheon politico, oltre che Sandro Pertini, c’è pure il Guerriero della luce Giancarlo Gabbianelli, uno che si è sempre distinto per la modestia, sarà che in campagna elettorale vince chi la spara più grossa, fatto sta che ormai la ragazza si sente investita di un ruolo quasi messianico di liberatrice.
Va bene l’autostima, va bene il volare alto, ma la pulzella di Viterbo 2020 durante la conferenza stampa post voto forse l’ha fatta un po’ fuori dal vasino, paragonandosi addirittura a Santa Rosa che al suo tempo, in una città governata dai ghibellini, predicò contro l’imperatore Federico II e per questo fu esiliata. Speriamo che a Chiara non debba toccare la stessa sorte se il 24 giugno i viterbesi, anziché liberare la città dei papi dai cattivi politici, dovessero riconsegnarla ai partiti del centrodestra. Pare che il sindaco di Soriano nel Cimino Fabio Menicacci sia già pronto a darle ospitalità.