Al di là delle dichiarazioni di facciata in cui tutti ostentano serenità e fiducia, le preoccupazioni e il nervosismo all’interno del centrodestra, in vista del ballottaggio di domenica 24 giugno, sono forti. Sono forti soprattutto nel candidato sindaco Giovanni Arena, che dopo l’euforia per il 40% ottenuto al primo turno, sta realizzando che Chiara Frontini è un avversario più temibile di quanto si potesse credere. E proprio per quello che sembrava il suo limite maggiore: l’assenza di partiti alle spalle. Quei partiti che da una parte dell’elettorato vengono visti come fumo negli occhi.
Per questo la strategia di Arena e del centrodestra per convincere l’elettorato viterbese si basa sostanzialmente su due mosse. La prima è evitare confronti diretti con la candidata civica, che da parte sua ha già sfidato l’avversario a un duello pubblico. Quando un uomo con la pistola incontra un uomo col fucile, quello col fucile è un uomo morto, diceva il Ramon di “Per un pugno di dollari”. E la Frontini ha in mano non un fucile ma una mitragliatrice. Una mitragliatrice di parole. Si può essere d’accordo o meno con quello che dice ma parlantina, retorica e dialettica sono doti che alla 29enne leader di Viterbo 2020 di sicuro non mancano. La seconda mossa è sfidare l’avversaria, in questi ultimi dieci giorni di campagna elettorale, su un tema in cui la si ritiene molto più debole: quello dei finanziamenti che potrebbero arrivare alla prossima amministrazione.
Se è vero infatti che la Frontini è un’esperta di progetti europei, è anche vero che lei non ha referenti a livello regionale, nazionale e comunitario. Referenti che ad Arena invece non mancano, a cominciare dal suo principale sponsor, il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, che non a caso sabato sarà di nuovo a Viterbo per sostenere il candidato del centrodestra.
“Care amiche, cari amici, domenica 24 giugno – ha scritto Arena sul suo profilo Facebook – si tornerà a votare, ribadiamo numerosi la scelta già fatta nei miei confronti come candidato sindaco del centrodestra, non rischiamo, con scelte avventate, un ulteriore isolamento di Viterbo. I nostri partiti, con i propri rappresentanti in Regione, Parlamento italiano e Parlamento europeo, potranno garantire importanti finanziamenti per la città, come quelli ottenuti per la riqualificazione della valle di Faul”. Insomma se la Frontini punta tutto sulla retorica del rinnovamento e del taglio dei ponti col passato, lei che nonostante la giovane età proprio una novizia della politica non è, evocando svolte storiche e rivoluzioni epocali, Arena punta invece sui santi in paradiso. Soprattutto uno: Sant’Antonio da Bruxelles.