In mancanza di decisioni da parte delle alte sfere (Tajani, Salvini, Berlusconi: il caso Viterbo è ormai di portata europea più che nazionale), ci hanno pensato gli esponenti del centrodestra locale a riempire l’ennesima giornata di stallo sulla scelta del candidato a sindaco. Alcuni “agenti provocatori” di buon mattino hanno iniziato a soffiare alle orecchie dei giornalisti la notizia (falsa) di una clamorosa svolta nell’impasse: Gianmaria Santucci candidato al posto di Giovanni Arena. Secondo queste voci, l’operazione sarebbe stata condotta da Fondazione con la complicità di qualche esponente forzista di spicco.
Presunto obiettivo dei “cospiratori” ai danni del povero Giovanni: servire a Fusco e ai leghisti la testa di Arena sul classico piatto di argento, sperando di indurlo a mollare Usai per convergere su Gianmaria, per il quale Fusco non ha mai nascosto una certa stima. Presunto obiettivo dei “whistleblowers” all’acquacotta: accreditare l’idea di una Forza Italia pronta a scaricare Arena a Viterbo magari per indurre Forza Italia a Roma ad ingoiare la candidatura di Usai sacrificando il coordinatore comunale azzurro.
D’altra parte in politica, come in amore, tutto è lecito. Se è vero infatti che Fondazione ha tentato di inserirsi nel braccio di ferro tra Forza Italia e Lega, è anche vero che i berluscones, a cominciare dal presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, continuano a fare quadrato su Arena.
“Nessuno mi ha chiesto di fare un passo indietro – chiarisce il coordinatore – nonostante le voci che vengono messe in giro da qualcuno. Dal coordinatore provinciale Dario Bacocco a Tajani, da cui ho avuto ampie rassicurazioni anche ieri sera, il partito è dalla mia parte”.