L’hanno chiamata Viterbo Cresce: tutta da ridere al solo pensare che il Pd, che adesso lo accoglie a braccia aperte con l’unico obiettivo di portare a casa qualche voto in più per far eleggere Alessandra Troncarelli, riteneva fino all’altro ieri Giovanni Arena il sindaco della decrescita (lo possono testimoniare decine di dichiarazioni facilmente rintracciabili sulla rete). Come possono, i sinistri democratici viterbesi, presentarsi alle urne con l’uomo che accusavano di aver ridotto Viterbo come e peggio di un cesso?
Viterbo Cresce è la lista dei fuoriusciti di Forza Italia, che, infischiandosene beatamente delle direttive arrivate da Roma, hanno risposto presente al richiamo del consigliere regionale Enrico Panunzi. L’uomo cioè che, usando il presidente della Provincia Alessandro Romoli come cavallo di Troia, ha fatto esplodere Forza Italia con la complicità e l’accordo dei vertici locali del partito azzurro, tanto per cominciare Battistoni, che dal 2018 in poi hanno sempre lavorato sotto traccia per quella politica dell’inciucio manifestatasi in tutta la sua doppiezza e pericolosità con le elezioni provinciali.
Viterbo Cresce è stata presentata ieri mattina, ma dire presentata è un’esagerazione: di candidati, a parte i soliti noti, non s’è vista infatti neanche l’ombra. Ha difficoltà, Giovannino Arena, a trovare gente che lo segua in questa avventura e così s’è presentato in conferenza stampa solo con Paola Bugiotti, Elpidio Micci e Isabella Lotti nonostante avesse allertato i giornalisti già da una settimana. E gli altri? Dove stanno? Per completare la lista (sempre che ci riescano) bisognerà attendere il giorno della scadenza dei termini di presentazione, cioè sabato prossimo?
Contro Arena si sono, a più riprese, avventati Francesco Serra, ad esempio, e Alvaro Ricci, senza bisogno di ricordare il sinistro Barelli. L’hanno definito il peggior sindaco che Viterbo abbia mai avuto. Certo, è probabile, anzi sicuro, che loro fossero in parte all’oscuro delle manovre che dietro le quinte conducevano Panunzi e Battistoni, ma resta un fatto: possibile che ora non si vergognino neanche un po’ di presentarsi davanti agli elettori col nemico di ieri? Come può – lo stesso ragionamento vale per Arena – anche l’ex sindaco fare il gioco di quelli che si sono presi gioco di lui?