“Queste donne e questi uomini hanno tutti un lavoro e la maggior parte di loro non ha mai votato per me. Il Comune oggi è diventato un ammortizzatore sociale, dove trovano posto persone che nella vita non si sono mai impegnate. Persone che entrano in Comune per risolvere i propri problemi personali. Il nostro è un segnale che vogliamo dare per far capire che noi, al contrario dell’attuale classe politica, sappiamo discernere la sfera degli interessi pubblici da quella degli interessi privati”.
Così Luisa Ciambella nel presentare le due liste Per il bene comune e Viterbo la splendida con cui si presentata come candidata sindaco. Sono le prime liste ufficializzate in questa campagna elettorale. Il tutto è avvenuto durante una cerimonia in piazza del Gesù, scelta simbolicamente trattandosi di uno dei luoghi più carichi di storia di tutta la città: “Qui – ha spiegato Ciambella – c’era nel Medioevo la sede dell’istituzione civica, la dimora dei priori. Qui venivano prese tutte le decisioni strategiche per una città molto divisa tra guelfi e ghibellini”.
“Nel 1200 – ha aggiunto – da qui partì la rivolta contro la tirannia. E oggi, sempre da qui, inizia la nostra rivoluzione contro un’altra tirannia, quella di tanti politici locali che pensano che ogni persona ha un prezzo. Politici che occupano la cosa pubblica come fosse roba loro. A noi il concetto che vede i cittadini come destinatari di concessioni e non di diritti non ci appartiene. Anche oggi Viterbo è divisa tra guelfi e ghibellini: noi ci proponiamo di riappacificare la città partendo dalle radici”.
Non sono mancate critiche “alle ammucchiate che stanno tenendo banco in questi giorni: vedi l’alleanza di convenienza tra il Pd e alcuni esponenti di centrodestra dell’amministrazione uscente (Arena & C.). Alleanza siglata nonostante gli insulti che questi signori si sono scambiati reciprocamente nei mesi e negli anni scorsi. Oggi si mettono insieme per non andare a case. Sommano le loro debolezze incuranti dei disastri che continueranno a fare, perché è ovvio che, se eletti, ricominceranno a litigare, ognuno preoccupato di difendere il proprio orticello”.
Critiche anche al populismo in salsa viterbese: “Non possiamo permetterci – ha concluso – un altro giro di giostra. La città va risollevata dal degrado in cui l’hanno portata. Vogliamo prenderci un pezzo di responsabilità, altra parola abolita da questa classe politica. Questa squadra parte oggi e spera che altre persone si possano aggregare, rompendo i pregiudizi politici e sociali. Oggi è solo il punto di partenza di un percorso al quale è possibile dare il proprio contributo, l’invito è rivolto a tutti i cittadini”.