E’ polemica per la complessità dei controlli dei green pass negli uffici postali. A parte la complessità della procedura agli ingressi, dove è stato installato un macchinario che non tutti, soprattutto le persone anziane, non riescono ad utilizzare, colpisce soprattutto il fatto che una volta arrivati agli sportelli i computer degli impiegati per evadere le pratiche continuino a richiedere la scannerizzazione della carta con allungamento dei tempi per tutti.
A Viterbo, per protestare contro tutto ciò, è stato organizzato per venerdì 18 febbraio, dalle 10.30 alle 13, un sit-in sotto la sede provinciale delle poste italiane in via Filippo Ascenzi. L’iniziativa è del Comitato per la difesa del cittadino, che chiede un confronto con il direttore provinciale.
“In pratica – si legge in una nota – se non si ha il green pass non può accedere alle Poste oppure allo sportello: per prendere la pensione, pagare le bollette, l’assicurazione, ricaricare la carta prepagata, spedire e ricevere un pacco, ecc.”.
“Eppure – nota il Comitato – la Carta europea (articolo 21) – recita che è vietata qualsiasi forma di discriminazione fondata, in particolare, sul sesso, la razza, il colore della pelle o l’origine etnica o sociale, le caratteristiche genetiche, la lingua, la religione o le convinzioni personali, le opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, l’appartenenza ad una minoranza nazionale. E inoltre la stessa Carta dice che i soggetti erogatori e i loro dipendenti sono tenuti a trattare gli utenti con rispetto e cortesia e ad agevolarli nell’esercizio dei diritti e nell’adempimento degli obblighi“.