Con la caduta dell’amministrazione Arena e le elezioni prima dell’estate, Viterbo può avere davvero, nel 2022, la possibilità di voltare pagina. Per farlo, visti gli errori prodotti dal populismo, occorre però puntare su persone capaci e competenti, dotate di una visione e un progetto, e che abbiano davvero voglia di lavorare per il bene comune.
Il nuovo anno si apre insomma, per la città dei papi, con una rinnovata speranza, le cui radici, al fine di evitare gli errori del passato, devono però affondare in una scelta di campo chiara e trasparente. Solo così si potrà sancire quella netta discontinuità con il passato che serve per rilanciare la città, facendo stare insieme tutti quelli che hanno chiaro il superamento della politica dell’inciucio, ovvero che sanno distinguere coloro con cui non si può più stare e non ci si può più alleare. Servono scelte nette, bisogna sapere da che parte stare e da che parte non si può stare. Non c’è posto per la figlia della sora Camilla, che pensa di poter stare ovunque purché vinca. Chi non è in grado di scegliere subito e con convinzione, e che per posizionare il proprio culo pensa di poter giocare da una parte e dell’altra, non solo non crea la novità e la fase nuova di cui c’è bisogno, ma va in continuità con quelli che ci sono stati fino a oggi. No insomma, a chi, nel gioco delle alleanze, sta bene chiunque pur di inseguire il proprio disegno. Oltretutto, facendo ciò, non si considera il rischio altissimo di finire, appunto, come la figlia della sora Camilla, che tutti vogliono e nessuno piglia.
Altro elemento indispensabile per un nuovo futuro è interrompere la frequentazione dei laboratori alchemici del grande vecchio che, in un mix di politica e giornalismo, pensa di poter mettere insieme tutto e il contrario di tutto: dalla raccolta di firme contro Arena alla resurrezione dello stesso Arena come possibile alleato di un nuovo candidato sindaco. Non c’è più spazio per l’ambizione del grande vecchio che, più che essere un saggio, vuole essere un puparo, laddove chiunque gli va bene purché sua lui a dare le carte.
Se tutti questi punti molto chiari si realizzeranno, Viterbo avrà una prospettiva e potrà guardare al futuro liberata dalla politica con la p minuscola e da quei personaggi che confondono il bene comune con i loro interessi e destini. Viterbo sta molto peggio di quello che si crede e necessita di un’amministrazione che pensi, non alle ambizioni dei singoli, ma al benessere dei cittadini, a iniziare dagli ultimi e da quelli senza voce.