Quando i partiti smettono di fare politica, optando per la gestione degli affari, c’è qualcosa che non va. Più di qualcosa, a dirla tutta, e infatti l’operazione Battistoni-Panunzi (decisa senza coinvolgere le basi) segna uno spartiacque definitivo tra il prima e il dopo. Tra il periodo di una politica già imbastardita, ma comunque ancora con qualche sembianza normale, e il periodo di una politica che non si può più chiamare tale. Sono disorientati di fronte a questo scenario sia gli elettori di Forza Italia, sia quelli del Partito democratico e a poco vale dire che la scelta di fare così, per quanto riguarda gli azzurri, è stata avallata da Tajani: lo sanno tutti che lui non è un grande stratega e che la lungimiranza non è il suo forte.
Detto ciò, il patto stretto dal consigliere regionale dem e il sottosegretario all’agricoltura non si ferma alla Provincia. Si fanno sempre più insistenti le voci della candidatura dell’assessore regionale Alessandra Troncarelli a sindaco di Viterbo. Lo avrebbero deciso loro stessi nell’ambito di un patto secondo il quale Forza Italia si sarebbe presa la Provincia e il Pd il Comune. Povero Giovanni Arena. Ovviamente che il progetto vada in porto è tutto da decidere, l’ultima parola spetterà agli elettori, ma tanto basta per gettare ancora più ombre su un patto di ferro che necessita di essere approfondito. Per il bene di Viterbo e della Tuscia intera.