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Home » Territorio » Confael, lettera aperta al direttore della Asl

Confael, lettera aperta al direttore della Asl

7 Dicembre 2021

Lettera aperta di Egidio Gubbiotto della Confael al direttore generale della Asl di Viterbo

Il giorno 3 Dicembre, da circa 20 anni, ricorre la giornata mondiale sui diritti delle persone con disabilità, in questa data si fa il punto sulle politiche che affrontono tale tematiche e si tirano le linee.

è un evento molto importante e celebrato  in tutto il mondo, difatti  ad oggi è festeggiata in tutte le nazioni del pianeta persino il Borundi lo stato più povero del mondo che, viste le sue economie garantisce comunque buone politiche ai disabili.

In questa giornata dedicata le varie figure istituzionali, ministri medici direttori Generali della Asl persone preposte all’assistenza sociale, si confrontano sulle problematiche, questo per far si che tali politiche cambiano in base al raggiungimento annuo delle stesse.

Fatto questo preambolo, entriamo in merito alla nostra missiva, per raccontare cosa è la giornata del 3 dicembre nella asl di Viterbo, Praticamente la politica aziendale è nulla, nemmeno un piccolo articoletto sul sito aziendale tanto per ricordarlo, un bravo giornalista finirebbe cosi l’articolo, ma noi non siamo giornalisti piegati alla volontà di questo o quel finanziatore, noi siamo le persone che vivono la quotidianità e  viviamo ogni giorno  sia come disabili che come sanitari, la situazione,  con le mille problematiche  che ci sono, ed è per questo che scriviamo.

Vede caro direttore la politica  aziendale sembrerebbe perfetta, in base a quello che si comunica all’esterno, ma non è poi proprio esattamente come ci viene raccontata.

Forse Lei non sa di problematiche logistiche o di ausili che non arrivano in tempo, delle mille peripezie che devono affrontare le persone fragili, per ottenere solamente ciò che è giusto.

Vogliamo portare alla sua attenzione cio che è successo il 21 /09/2021, quando una persona con una disabilità veramente brutta, che non gli consente quasi più di camminare, si è vista rispondere che per esaurimento budget la carrozzina elettrica, che gli serve per poter vivere il quotidiano,, non può prenderla prima dell’ anno 2022 . Si rende conto? La signora non ha commesso nessun crimine a parte il fatto di essere disabile, ma questa politica intrapresa per la disabilità Si, infatti l’ha condannata a stare 3 mesi e più su un letto in attesa che venga autorizzato il pagamento dell’ausilio, altro che arresti domiciliari. Ad un disabile non gli si può chiedere di rimanere a casa forzatamente, per calcoli sbagliati, le spiego anche il perché in primis i conti li avete sbagliati voi e la fate pagare sulla pelle dei disabili 2le persone con disabilita motoria stanno sempre sul filo della depressione  e stare in casa per 3 mesi si aggrava la sua stabilita psico-fisica e per finire se una persona deve stare sul letto 3 mesi rischia gravemente di piagarsi e peggiorare ancora di più  il suo stato di salute.

 Un Direttore attento alle problematiche oltre, a far si che queste cose non succedano dovrebbe ove succede prendere in mano la situazione il prima possibile e sistemare la problematica.

In questa Azienda oltre a molte mancanze non c’è un garante per la disabilità che controlli e supporti l’azienda a a far si che le persone con disabilità siano tutte tutelate.

Abbiamo saputo anche, che avete intrapreso la politica del riutilizzo, infatti sembrerebbe che la Asl di Viterbo rigenera le sedie a rotelle, riconsegnandole a nuovi utilizzatori, ci chiediamo se, sapete che le carrozzine sono personali e vengono fatte su misura dunque viene da se che ogni disabile deve avere la propria. È un discorso che non può essere fatto per il risparmio aziendale e farlo pagare ai disabili, considerando il fatto che una politica del genere crea discriminazione di fatti ci sarà chi avrà una carrozzina nuova e chi ne dovrà avere una rigenerata magari nemmeno giusta per la sua situazione. A guardar bene il mondo della disabilità a mancanze da parte dell’azienda partendo dalla neuro psichiatria infantile, fino alla geriatria.

Si anche la geriatria ha problematiche importanti per l’utenza che non vengono considerate da questa azienda. I reparti di geriatria su tutti i distretti sono dislocati negli ospedali meno che nel P.o. di Belcolle, cosa molto anomale per l’ospedale più grande della provincia. Infatti le persone anziane sotto cura sono costrette a sobbarcarsi due volte a settimana a proprie spese il viaggio per arrivare a Soriano, in quanto la strategia aziendale ha individuato proprio a Soriano il centro di Geriatria. Considerando un piccolo studio effettuato su 100 pazienti e 80 di questi sono di Viterbo, e di questi pazienti molti lasciano la terapia in quanto il posto è lontano, di fatti la Asl non si è premunita di fare un servizio navetta, oltretutto visto come è situato il centro servizi di Soriano dove non ci sono parcheggi è pure di difficile accesso.

Questa strategia sta facendo si che molte persone invece di migliorare peggiorano, è un servizio che non contempla nemmeno un terapista occupazionale, in quanto non presente nemmeno in pianta organica, figura fondamentale per le cure di questi pazienti.

Potremmo continuare con altre mille inefficienze ma al momento ci fermiamo qui.

Questa politica a, risparmio e all’accomodamento che proponete, sta togliendo cure a persone che dopo aver lavorato una vita avrebbero il sacrosanto diritto di curarsi a Viterbo lei non crede?

Egidio Gubbiotto

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