Ragazzi e genitori del liceo scientifico di Tuscania si ribellano alla decisione della Provincia di scorporare il liceo dall’istituto “Cardarelli” di Tarquinia per annetterlo all’istituto Paolo Savi di Viterbo nel tentativo di “salvarlo” dalla perdita della presidenza.
Quando un istituto scende sotto il limite di 600 iscritti perde il diritto di avere un suo dirigente scolastico e viene incorporato da un altro istituto: è quello che purtroppo sta accadendo al “Paolo Savi” che attualmente conta meno di 500 iscritti.
In questi giorni alla Provincia di Viterbo si discute se scorporare il liceo di Tuscania dall’istituto Cardarelli di Tarquinia per “salvare” l’indipendenza dell’istituto Paolo Savi di Viterbo.
Non è la prima volta che il liceo di Tuscania viene usato come “cerotto”: nel 2009 infatti è stato scorporato dall’ Istituto Galileo Galilei di Tarquinia per tamponare la situazione dell’istituto Canonica di Vetralla. Questo passaggio è stato inutile e disastroso: l’istituto Canonica di Vetralla ha comunque perso la presidenza ed è stato accorpato all’IIS di Caprarola ed il liceo di Tuscania ha rischiato la chiusura. A seguito di questo, il liceo di Tuscania è stato annesso al Cardarelli di Tarquinia e dopo 4 anni di duro lavoro oggi è di nuovo fiorente e conta 146 iscritti. Ora che la scuola è stata risollevata con investimenti sia economici sia progettuali, grazie alla stretta collaborazione dei docenti di Tuscania con la dirigente del dell’Istituto Cardarelli, di nuovo la Provincia tenta di utilizzarlo come tampone non tenendo assolutamente in considerazione il danno che inevitabilmente verrà procurato a studenti, famiglie ed insegnanti.
Nel tentativo di evitare un nuovo terremoto, dopo aver manifestato davanti al comune di Tuscania, di nuovo ragazzi e genitori sono scesi a Viterbo davanti alla Provincia, dove si terrà una riunione per decidere sulla questione.