Nelle scuole superiori due ingressi scaglionati, il primo alle 8 e il secondo alle 9.30, per evitare affollamenti e prevenire i contagi. Peccato che a tutto ciò non corrispondano adeguate corse bus, sicché dai paesi della provincia chi deve entrare alle 9.30 è comunque costretto a prendere lo stesso mezzo su cui salgono i colleghi che entrano alle 8. Infatti, dopo questo orario non ce ne sono altri. Assurdo: scaglionati nell’entrare negli istituti, ma ammassati nell’arrivarci.
Sul piede di guerra genitori e studenti. Per questo, e altri motivi, in occasione del primo giorno di scuola, la Rete degli studenti medi ha esposto davanti al liceo Buratti uno striscione con un messaggio chiaro e diretto: il futuro è nostro, ripartiamo da zero. Perché è proprio così che si sono sentiti gli studenti nell’ultimo anno scolastico: zero. La generazione zero.
“L’inizio del nuovo anno – dicono – non riesce a incoraggiare i giovani. Molti dei problemi dell’anno scorso persistono: dalle aule troppo piccole per il distanziamento ai dubbi sulla maturità, dalla paura di tornare a distanza allo spesso inesistente coinvolgimento nelle decisioni che ci riguardano. Sicuramente tra tutte le difficoltà di questo rientro spicca quella legata ai trasporti. Molti comuni, infatti, non hanno le corse adatte agli orari degli studenti che entrano alle 10. Ne è un esempio il caso di Bassano Romano, i cui unici Cotral che passano la mattina arrivano a Viterbo alle 8 o alle 9 e che ha come corse di ritorno solo quelle delle 14 o delle 16.20”.
“A più di sei mesi dall’inizio dell’utilizzo degli orari scaglionati – aggiungono – ancora non siamo riusciti ad avere un sistema di trasporti con corse adatte a tutti. Ancora gli studenti sono costretti ad aspettare gli autobus per tempi inaccettabili o ad arrivare a scuola con una o due ore di anticipo rispetto all’apertura. E’ incredibile come non si siano riusciti a sfruttare questi ultimi mesi per organizzare un piano più adeguato”.
Ma i problemi legati alla pandemia non sono gli unici: “Manca anche una prospettiva a lungo termine sulla scuola. Manca un impegno strutturato per risolvere i problemi.