Nella foto scattata all’inizio di via Marconi si vedono due ragazze di 13 e 15 anni accasciate a terra, prive di sensi, che vengono soccorse dal personale del vicino supermercato. Portate in ospedale, dove si trovano tutt’ora ricoverate, si scopre che erano ubriache fradice. Avevano bevuto in due una bottiglia di Vodka, che, non potendosi presentare loro alle casse con quella roba in mano, si erano fatte comprare da uno straniero. Sembra, un marocchino. Hanno rischiato, come hanno riferito i medici di Belcolle, il coma etilico. All’inizio si era pensato addirittura ad un’overdose di eroina e invece no: si è trattato di alcol.
Immagini forti che provengono ancora una volta dalla zona di piazza del Sacrario, dove ad episodi come questi i cittadini e i commercianti del posto assistono, stanchi, tutti i giorni. Mai però, prima d’ora, la cronaca del quartiere, diventato punto di ritrovo di sbandati e drogati e dove circolano tutte le etnie possibili immaginabili, aveva avuto per protagoniste due minorenni viterbesi. Degrado, dunque, al Sacrario non solo per colpa degli immigrati, ma anche e soprattutto sociale. Il simbolo, questa foto, di una città che ha pericolosamente smarrito la bussola.
Si è appreso che le due giovanissime sono originarie di due comuni della provincia, ma il ragionamento non cambia: Viterbo in certi quartieri più che al capoluogo di una piccola provincia assomiglia al Bronx. Colpa delle istituzioni? Probabile, ma anche di un tessuto sociale sempre più sfilacciato. Ed è proprio qui in effetti che si manifesta il fallimento delle istituzioni locali.