E niente: chi credeva di averla scampata si era sbagliato. Il Covid si conferma tutt’altro che sconfitto e guai da abbassare il livello di guardia. Oggi sono stati 20 i nuovi casi accertati: 6 a Viterbo, 4 a Orte, 3 a Civita Castellana, 2 a Tarquinia, 1 a Canino, Castiglione in Teverina, Oriolo Romano, Tuscania e Vallerano. Quindici presentano un link epidemiologico con casi precedentemente accertati e già isolati, 5 sono collegati a persone che hanno dichiarato di essere sintomatiche al drive in. Tutti stanno trascorrendo la convalescenza nel proprio domicilio. In totale, alle 11 di questa mattina, i casi di positività, residenti o domiciliati nella Tuscia, salgono a 15621. Da segnalare inoltre che oggi non sono state accertate guarigioni. Al momento, delle persone refertate una è attualmente ricoverata presso una struttura Covid extra Asl, 82 stanno trascorrendo la convalescenza nel proprio domicilio. Sale a 15084 il numero delle persone negativizzate, 454 sono le persone decedute. Dall’inizio dell’emergenza, in provincia di Viterbo sono stati effettuati 178101 tamponi, 302 nelle ultime 24 ore. Ad oggi i cittadini che hanno concluso il periodo di isolamento domiciliare fiduciario sono 21447.
Nel Lazio invece, su quasi 12 mila tamponi e oltre 18 mila antigenici per un totale di oltre 30 mila test, si sono registrati 616 nuovi casi positivi, i ricoverati sono 151 (+18 rispetto a ieri), le terapie intensive restano ferme a 28, i guariti sono 154. Il rapporto tra positivi e tamponi è al 5,1% ma se consideriamo anche gli antigenici la percentuale scende al 2%. I casi a Roma città sono a quota 348. L’assessore D’Amato ha nel frattempo reso noto che ad oggi sono 6,4 milioni le dosi di vaccino somministrate. Il 60% della popolazione adulta ha concluso il ciclo vaccinale ed entro prima settimana di agosto il 70% della popolazione adulta risulterà vaccinata con la doppia dose: “Il 21 luglio 2020 – ricorda l’assessore regionale – il Lazio contava più ricoveri e più decessi rispetto a oggi. Per l’obiettivo immunità di gregge è indispensabile vaccinare le fasce di popolazione più giovani”.