Approvato dal Consiglio comunale il rendiconto di gestione, che ha prodotto un avanzo di 4 milioni e mezzo. Soldi che l’amministrazione non è riuscita a spendere. Dunque, mancati investimenti per la città, indice di una gestione non esattamente efficiente, come ha cercato di dire il nuovo assessore Alessandro Alessandrini, se è vero che un ente pubblico per sua stessa natura dovrebbe perseguire il pareggio di bilancio. E ciò doveva essere ancora più vero nell’anno del Covid, quando gli investimenti comunali avrebbero potuto rappresentare una boccata di ossigeno per un’economia restata ferma al palo per più di un anno.
Tra gli interventi quelli di Chiara Frontini, che ha posto l’attenzione sulla necessità di rivolgere maggiore attenzione ai crediti non riscossi, come fatto notare nelle sedute precedenti dai revisori dei conti; e di Luisa Ciambella, che ha proposto di concedere La Zaffera alla scuola alberghiera, così da farla diventare un centro per le degustazioni utile anche per il turismo, e soprattutto di “aprire il vaso di Pandora rappresentato dalle società partecipate”. Riferimento in particolare a Talete dal momento che l’amministrazione con il suo atteggiamento sembra avallare tutte le scelte, anche quelle palesemente discutibili, della società. Basti pensare ai costi per le consulenze, per il personale o per i sistemi informatici. Costi sui quali prima o poi potrebbe intervenire a gamba tesa la Corte dei conti.