Sembra strano, eppure a Vetralla, paese governato dalla sinistra, il Comune dice no alla costituzione di un centro anti-discriminazione. La denuncia arriva da Giulia Ragonese, già presidente del Consiglio comunale: “E’ impressionante e sconfortante – dice – come la politica si metta facilmente a discutere sui social e quanto poco si preoccupi di migliorare il mondo e governare. Il Comune di Vetralla ha deciso di non partecipare ad un bando, ovvero ad una richiesta di finanziamento, da parte del ministero alle pari opportunità, per la realizzazione di un centro anti-discriminazioni per le persone Lgbtq. Esattamente, Vetralla ha deciso di non richiedere il finanziamento quale capofila del distretto sociale Vt4. Non doveva investire nessuna risorsa, non doveva lavorare, doveva solo farsi promotrice di una richiesta di soldi per un centro per le persone lesbiche, gay trans e queer vittime di discriminazione. Non l’ha fatto ed è davvero triste. Il mondo non si cambia solo con le bandierine, ma con l’esercizio del potere e del governo a fin di bene. Rinunciare al centro anti-discriminazioni da capofila è stato rinunciare a rendere la nostra città più giusta. Mi spiace, ma più che sventolare bandiere, è il caso di svolgere il proprio ruolo amministrativo così come si professa”.
Giulia Ragonese
Già Presidente Consiglio comunale
Vetralla