Il processo di formazione del biodistretto del Lago di Bolsena prosegue, con nuove adesioni: sono attualmente 19 i Comuni aderenti. Nel comitato promotore, composto in totale da circa 100 soggetti, compaiono 44 aziende agricole biologiche e in conversione, 16 associazioni, tre istituti scolastici, vari rappresentanti di attività produttive come cooperative, ristoratori e operatori turistici, oltre a un nutrito Consiglio scientifico costituito da oltre venti studiosi e studiose di varie discipline.
Acquapendente, Gradoli, Latera, Proceno, San Lorenzo Nuovo, Bolsena, Grotte di Castro, Celleno, Cellere, Montefiascone, Farnese, Porano, Canino, Bagnoregio, Piansano, Ischia di Castro, Valentano, Capodimonte, Marta. E’ questa la lista aggiornata dei comuni che hanno aderito al comitato promotore. Ed ora il comitato ha anche una prestigiosa sede presso il Palazzo Farnese di Gradoli. L’estensione geografica del costituendo biodistretto copre un’area di 1062,27 km² coinvolgendo 55.799 abitanti. Complessivamente si tratta di oltre centomila ettari che abbracciano il lago di Bolsena estendendosi sia verso l’entroterra umbro sia in direzione del litorale tirrenico. Un abbraccio che vuole proteggere il bacino del lago e le terre circostanti, perché i recentissimi dati sullo stato di salute del lago non sono affatto buoni. Come riferisce l’Osservatorio ambientale del lago di Bolsena, in base alle annuali analisi effettuate dall’equipe dell’ingegner Piero Bruni, la percentuale di fosforo è in crescita, con una conseguente aumento dell’eutrofizzazione delle acque. Causa principale, l’eccessivo apporto di nutrienti di origine chimica utilizzati in agricoltura.
Il comitato promotore, nato come associazione di scopo che esaurirà la sua funzione quando avrà concluso l’iter di riconoscimento del biodistretto dalla Regione Lazio, ha oggi una presidente. Il consiglio direttivo ha infatti eletto la professoressa Paola Adami, dirigente dell’Istituto F.lli Agosti di Bagnoregio.