L’assessore regionale alla transizione ecologica Roberta Lombardi (M5S) corregge il tiro. E così, per risolvere il problema dell’arsenico in provincia di Viterbo, dopo aver annunciato nei giorni scorsi grandi investimenti nell’acquisto di nuovi depuratori, fa marcia indietro. Da più parti si era fatto notare all’assessora che la soluzione del problema non è sperperare soldi in impianti costosi e poco affidabili, ma nella miscelazione della acque. Non solo: secondo la Lombardi abbattendo i costi della dearsenificazione sarà possibile scongiurare l’ingresso dei privati in Talete. Staremo a vedere.
“Come comunicato in più occasioni dal mio insediamento – ha detto oggi – una delle mie priorità è riprendere in mano il dossier sull’acqua pubblica, con i relativi provvedimenti il cui iter sembrerebbe essersi arenato, e riportarlo all’attenzione della giunta affinché si possa uscire finalmente da questa fase di stallo, applicando la volontà popolare espressa dall’esito referendario. Sul tema idrico, una questione particolarmente problematica è quella dell’arsenico contenuto nell’acqua in provincia di Viterbo, con percentuali tra le più elevate d’Italia nonostante la Regione abbia provveduto all’installazione di impianti di dearsenificazione. Il costo di mantenimento e manutenzione si aggira intorno ai 9 milioni di euro anno, una spesa che per i primi due anni 2016-2017 è stata sostenuta dalla Regione stessa, ma dal 2018 è a totale carico della Talete, che la riversa sui cittadini attraverso le tariffe”. “Durante l’incontro con le rappresentanze di Cgil, Cisl e Uil, ho ribadito che intendiamo reperire nuovi fondi per la sostituzione dei filtri e la gestione degli dearsenificatori esistenti, non per acquistarne di nuovi. Il passo successivo, a cui stiamo già lavorando sia a livello regionale che nazionale, è la miscelazione delle acque, per poter risolvere definitivamente il problema dell’inquinamento da arsenico. Accedendo a una parte dei fondi del Pnrr, che prevede 3 miliardi di euro da destinare alle infrastrutture idriche, avremo le risorse necessarie per la manutenzione degli attuali dearsenificatori e successivamente per la miscelazione delle acque. Questo permetterebbe di scongiurare l’ingresso di privati nella Talete e tutelare la pubblicità dell’acqua, su cui non si può scendere a compromessi”.