C’è un aspetto sulla discarica di Monterazzano passato stranamente in sordina durante la seduta straordinaria del Consiglio comunale di martedì mattina: l’aumento, nei terreni, dei livelli di uranio, manganese e ferro. Non si sa se il fenomeno sia riconducibile ad aspetti antropici (azione dell’uomo e quindi discarica) o geologici.
A sollevare il caso è stata la consigliera comunale dem Luisa Ciambella, che ha mostrato in aula un documento firmato dall’ex dirigente regionale all’ambiente, Flaminia Tosini. In esso, datato 1° marzo, sono riportati i risultati di alcune analisi compiute in loco, ma non si specifica, come detto sopra, la causa di questi parametri. Non si sa se perché non indagata o perché omessa. Fatto sta che il problema, ha fatto notare Luisa Ciambella, è enorme e non dovrebbe affatto essere sottovalutato. Anche perché, se l’aumento di questi valori va imputato alla discarica, verrebbe meno il progetto di innalzamento dell’invaso autorizzato dalla Regione contro il quale il Comune ha promosso ricorso al Tar (il giudizio è previsto per il prossimo novembre).
“Quando si parla di analisi – ha dichiarato Ciambella – dovrebbero esserci certezze matematiche relativamente ai valori che vengono osservati. Nel nostro caso, tutto ciò è molto importante vista la delicatezza della questione. Bisogna quindi capire come si è arrivati a dare l’autorizzazione per l’ampliamento della discarica, così come è arrivato il momento di capire quale parere hanno espresso la Provincia di Viterbo e gli altri enti in Conferenza dei servizi”. La consigliera ha quindi invitato il sindaco Arena ad attivarsi per ripetere le analisi al fine di arrivare ad un verdetto univoco.
Ciambella, nel corso del suo intervento, ha anche colto l’occasione per affrontare il problema del deposito delle scorie nucleari: “Va aperto – ha detto Ciambella rivolgendosi ad Arena – un ragionamento con il presidente della Provincia e gli altri sindaci per trovare un coordinamento della cabina di regia nel giro di pochissimo, perché gli eventi stanno precipitando e questa volta se saremo portati a subire questa ulteriore servitù non potremo poi nasconderci”.