Ancora una volta “rifiuti” protagonisti alla Pisana. Il Consiglio regionale del Lazio, presieduto da Devid Porrello, ha fatto il punto sulla situazione in seguito all’inchiesta della magistratura che vede indagata la direttrice regionale del settore, Flaminia Tosini. A prender per primo parola Fabrizio Ghera (FdI), primo firmatario della richiesta di convocazione straordinaria: “Il nostro intento – ha spiegato – è quello di parlare di quanto accaduto nelle scorse settimane, quando un’importante attività della Procura ha prodotto arresti che hanno squassato gli uffici regionali e il mondo delle imprese che lavorano sui rifiuti nel Lazio. Ci sono state molte inchieste negli anni, si tratta di un tema molto complicato: il malgoverno a livello regionale e nazionale, negli ultimi anni anche nella capitale, ha prodotto ritardi e difficoltà che hanno lasciato spazi ad inserimenti della malavita e della criminalità organizzativa. Non ha aiutato il fatto che lo stesso dirigente abbia diretto il settore per troppo tempo”. “Dobbiamo fare chiarezza su questo tema – ha proseguito Ghera – al di là dell’inchiesta giudiziaria. Tutti gli atti firmati dalla dirigente indagata devono essere verificati, messi a disposizione anche della commissione consiliare competente. Si deve iniziare a ragionare sulle vere soluzioni per i problemi del nostro territorio, non possiamo continuare a portare i rifiuti in altre regioni. Bisogna iniziare il recupero ambientale delle aree dove per quarant’anni sono stati conferiti i rifiuti. Infine chiediamo alla giunta il blocco definitivo per il progetto della discarica di Monte Carnevale”.
A replicare l’assessore Massimiliano Valeriani, che ha, innanzitutto ripercorso i passaggi delle settimane scorse: “Il 16 marzo abbiamo appreso dei provvedimenti giudiziari che hanno riguardato la direttrice regionale Flaminia Tosini, evento che ha sconvolto l’intera amministrazione, siamo molto preoccupati sulle ipotesi di reato, abbiamo ribadito la massima fiducia nell’azione della magistratura. Dobbiamo tutelare la regione Lazio”. “La direttrice è stata prima sospesa e poi revocata – ha proseguito l’assessore – in attesa della conclusione dell’inchiesta. Le sue deleghe sono state attribuite ad interim alla direttrice generale Vanda D’Ercole, le procedure autorizzative, invece, sono state attribuite a Vito Consoli, direttore regionale Parchi. Infine, è stato bloccato l’iter per la realizzazione della discarica di Monte Carnevale, sito scelto dall’amministrazione capitolina. Oltre a questo, abbiamo temporaneamente sospeso tutti i provvedimenti in atto, istituito un gruppo di lavoro interno per l’esame dei procedimenti in coso di istruttoria, avviata la riforma dei procedimenti per aumentare la trasparenza, domani la giunta approverà una proposta di legge per assegnare ad Arpa tutte le attività istruttorie per le autorizzazioni in materia di rifiuti”.
Altro punto rilevante della relazione di Valeriani, riguarda la nuova emergenza alle porte dopo la notizia
del fermo della discarica di Roccasecca. “Si profila una nuova situazione di crisi per Roma e per la provincia di Frosinone – ha proseguito Valeriani -. La capitale fra qualche settimana sarà completamente priva di impianti, viste anche le contraddizioni fra Ama e amministrazione capitolina. La giunta ha ribadito la disponibilità a riprendere i vecchi accordi con altre Regioni. Serve che Ama ci indichi per quale quantità. Sarà anche emessa un’ordinanza per favorire lo smaltimento in altri impianti del Lazio, gli uffici, infine, valutano l’apertura di un quinto invaso a Roccasecca”.
A conclusione della relazione Valeriani è tornato sulle difficoltà di applicazione del Piano rifiuti: “La Regione – ha ricordato – non può realizzare e gestire impianti legati al ciclo dei rifiuti, è compito dei Comuni e degli operatori privati. Ma la regione è da sempre vicina ai comuni, molte risorse sono state messe a disposizione nell’ultimo bilancio: a oggi non è arrivata alcuna richiesta per usufruire degli 80 milioni che sono, complessivamente, a disposizione. Le vicende giudiziarie non mettono comunque in discussione il nostro piano rifiuti. Non è questo il tema, ma la sua attuazione. 80 milioni di euro per finanziare impianti pubblici. Perché nessuno ha fatto richiesta di questi fondi.
Attiveremo una cabina di monitoraggio sull’attuazione del Piano, pronti a esercitare i poteri sostitutivi nel caso continui questo immobilismo assoluto, abbiamo il dovere di assumere le decisioni necessarie”.