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Home » Politica » Tosini smentisce davanti al gip la relazione con Lozza. E sui livelli politici nessuna domanda

Tosini smentisce davanti al gip la relazione con Lozza. E sui livelli politici nessuna domanda

22 Marzo 2021

Flaminia Tosini sentita dal gip di Roma.

“Abbiamo risposto alle contestazioni e dato le nostre spiegazioni che possono più o meno convincere gli inquirenti – ha affermato al termine dell’interrogatorio di garanzia il difensore, Valerio Mazzatosta -. Sono stati respinti gli addebiti ed è stata data una qualificazione diversa sul rapporto che sostenevano ci fosse tra la mia assistita che ha 52 anni e Valter Lozza che ne ha 75. Ci poteva essere un’amicizia, che non ha negato, e questo secondo noi non ha assolutamente influenzato le scelte della Tosini. Non ci è stato chiesto se le scelte erano state concordate dai livelli politici: agli inquirenti interessava il rapporto tra Tosini e Lozza, partendo dal presupposto che lei lo ha favorito”. Il difensore ha anche spiegato che Tosini per il momento non presenterà ricorso al Riesame. ”La mia assistita è sospesa dal servizio in Regione e si è dimessa da vicesindaco di Vetralla”.

Si è dunque parlato dei rapporti personali con l’imprenditore dei rifiuti, della scelta della ex cava di Monte Carnevale come futura discarica di Roma e di quella di utilizzare una procedura semplificata per una parte di un progetto che complessivamente riguardava 1.800.000 metri cubi, evitando così inizialmente l’assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale del sito. Nessuno accenno, invece, ad eventuali responsabilità politiche. La dirigente regionale e la sua difesa sono apparse principalmente concentrate a smentire, in questa fase, la presunta relazione sentimentale tra Tosini e Lozza: “Sono stati respinti gli addebiti – sempre Mazzatosta – ed è stata data una qualificazione diversa sul rapporto che sostenevano ci fosse tra la mia assistita che ha 52 anni e Valter Lozza che ne ha 75. Ci poteva essere un’amicizia, che non ha negato, e un’intimità ma in senso ampio, non certo di natura sessuale. Non c’era una relazione di amore, ma tra persone che potevano avere un’affinità. E questo secondo noi non ha assolutamente influenzato le scelte della Tosini”.

Quanto ai regali fatti da Lozza alla Tosini, che secondo gli inquirenti hanno concretizzato il reato di corruzione, “ci sono stati degli scambi di regali da entrambe le parti – ha continuato il legale -. Anche lei ha fatto regali a Lozza, ad esempio una tuta da sci perché lui sciava, piuttosto che un cannocchiale perché era un appassionato di astronomia. Insomma, un’amicizia tra due soggetti che potevano anche incontrarsi per lavoro ma che non scandalizza nessuno”.

Sulla decisione di non sottoporre a valutazione di impatto ambientale l’intero progetto della discarica di rifiuti urbani di Monte Carnevale, Tosini ha spiegato che “c’era l’emergenza ed era necessario trovare una discarica. Bisognava iniziare da qualche parte per evitare l’immondizia in strada”, ha raccontato Mazzatosta, sottolineando che “però nelle carte non si rileva che Roma era in emergenza. Inoltre, i procedimenti amministrativi sono complessi e i siti non li ha scelti l’ingegner Tosini”.

La decisione di andare su Monte Carnevale, è stato fatto notare, fu assunta il 31 dicembre 2019 dalla giunta Raggi, dopo un accordo politico raggiunto tra il capogruppo 5S in Campidoglio e delegato ai rifiuti della Città Metropolitana di Roma, Giuliano Pacetti, e l’assessore ai rifiuti della Regione Lazio, Massimiliano Valeriani, perché l’amministrazione capitolina era restia a individuare una localizzazione, nonostante l’ordinanza del governatore Zingaretti del novembre 2019 che minacciava il commissariamento di Roma.

“Non ci è stato chiesto se le scelte erano state concordate dai livelli politici”, ha spiegato Mazzatosta, che ha aggiunto che “agli inquirenti interessava il rapporto tra Tosini e Lozza, partendo dal presupposto che lei lo ha favorito. Non è il primo processo che l’ingegnere ha avuto finora e ne è uscita con assoluzioni o sentenze di non luogo a procedere. Ma questo è avvenuto solo quando abbiamo avuto la possibilità di stare in dibattimento e dare spiegazioni tecnico-amministrative che oggi non ci è stato permesso di dare”.

Tosini, come detto, non chiederà la revoca degli arresti domiciliari: “Non penso mi rivolgerò al riesame, la mia assistita è sospesa dal servizio in Regione e si è dimessa da vicesindaco di Vetralla”.

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