Lunedì 22 marzo è il giorno di Flaminia Tosini, la vice sindaca di Vetralla arrestata, in qualità di dirigente regionale del settore ambiente, per concussione, corruzione e turbata libertà di procedimento di scelta del contraente in concorso con l’imprenditore Valter Lozza. Al centro dell’inchiesta la realizzazione della discarica di Monte Carnevale a Roma. Tosini avrebbe fatto di tutto per avvantaggiare Lozza, con cui aveva una relazione sentimentale, documentata peraltro da costosi regali. Avrebbe utilizzato il suo incarico pubblico per fare gli interessi privati del “re della monnezza romana” considerandosi quasi sua socia. Sarebbe stata a capo, secondo la Procura, di “un meccanismo criminoso, ben collaudato, estremamente pericoloso e pregiudizievole sia per la corretta e trasparente individuazione di un sito idoneo alla destinazione dei rifiuti solidi urbani della capitale, che nella complessiva gestione degli interessi inerenti la gestione delle attività dedite allo smaltimento dei rifiuti e alla gestione delle discariche”. Per il gip “l’intero dipartimento della Regione Lazio, cruciale per la salvaguardia dell’interesse ambientale del territorio, a causa delle condotte illecite poste in essere dalla sua dirigente è stato totalmente ripiegato sugli interessi privati di Lozza. L’indagata, pur ricoprendo un incarico piuttosto delicato, con una straordinaria astuzia e inconsueta disinvoltura, ha manipolato la procedura amministrativa volta alla individuazione della prossima discarica di rifiuti solidi urbani della capitale e lo faceva ricorrendo ad indebite scorciatoie”.
Che dirà oggi al gip? Cercherà di chiarire la sua posizione o, come pensa qualcuno, si avvarrà del diritto di non rispondere in attesa di conoscere tutte le carte dell’inchiesta?
La mole di documenti prodotta dagli investigatori è immensa. Ore e ore di intercettazioni, telefoniche e ambientali, pedinamenti e studio delle delibere e determine acquisite in Regione. All’interno ci si troverebbe di tutto: dalle discariche più piccole, compresa quella di Monterazzano, alle pratiche energetiche su fotovoltaico, eolico e geotermia. Sarebbero stati inoltre monitorati tutti i rapporti, innanzitutto politici, intrattenuti dalla dirigente con vari personaggi di spicco. Emergerebbe, per quanto concerne la provincia di Viterbo, una rete trasversale sinistra-destra molto influente e sempre presente in tutte le vicende che hanno interessato le cronache negli ultimi anni, comprese quelle che riguardano la gestione idrica.
Cosa dirà la Tosini? Quali spiegazioni fornirà ai magistrati in ordine ai reati contestati?