• Facebook
  • Twitter
  • Google+
  • YouTube
Il Viterbese
  • Politica
  • Cultura
  • Società
  • Cronaca
  • Territorio
  • Tempo Libero
  • Politica
  • Cultura
  • Società
  • Cronaca
  • Territorio
  • Tempo Libero
Il Viterbese
  • Politica
  • Cultura
  • Società
  • Cronaca
  • Territorio
  • Tempo Libero
  • Politica
  • Cultura
  • Società
  • Cronaca
  • Territorio
  • Tempo Libero
Home » Italia » Il picco dei contagi tra 7 giorni, poi l’epidemia comincerà a sgonfiarsi

Il picco dei contagi tra 7 giorni, poi l’epidemia comincerà a sgonfiarsi

14 Marzo 2021

Dal Corriere della Sera riprendiamo e proponiamo un interessante articolo a firma Gianni Santucci in cui viene descritto il possibile andamento dell’epidemia: link

Tra le otto Regioni che domani, lunedì 15 marzo, passeranno in «rosso», sette (tranne la Puglia) sono vicine al picco della terza ondata, che dovrebbe arrivare tra una settimana o poco più.

Nella provincia di Trento, la massima restrizione scatta con il contagio già in regressione.

Un quadro che vale per tutta Italia: su base nazionale, l’indice di espansione della malattia ha rallentato la sua crescita tra 6 e 7 marzo. «I dati mostrano segnali di livellamento. Che la velocità di crescita sia in decremento è ormai un fatto assodato», spiega Carlo La Vecchia, epidemiologo e docente di Statistica medica all’università «Statale» di Milano.

E dunque tra una settimana o poco più l’R(t), indice che definisce l’espansione dell’epidemia, dovrebbe tornare intorno o sotto 1 (in fase «regressiva»). Uno scenario che implica un interrogativo: che senso ha imporre il livello più rigido di contenimento quando la terza ondata del Covid-19 si sta per chiudere?

Calcoli «indipendenti»

Da oltre un anno la comunità scientifica lombarda fa riferimento al lavoro di Alberto Gerli, ingegnere, che ha elaborato un modello matematico di previsione sull’epidemia che si è rivelato di eccezionale efficacia. Per fare un esempio: intorno al 10 febbraio, Milano registra una media di 400 nuovi «positivi» al giorno; il 14 febbraio il Corriere pubblica le elaborazioni «indipendenti» di Gerli, che identificano l’«ingresso» massiccio delle varianti e prevedono per la città una crescita fin sopra i mille contagiati al giorno entro fine mese. Il 25 febbraio, «puntuale», Milano sballa i mille positivi, arrivando poi sopra 1.500. La credibilità di queste elaborazioni sta dunque nel fatto che, come accadde già a ottobre, vengono poi «confermate» dai dati reali.

Gerli propone un modo più semplice per calcolare l’R(t): si considerano i casi delle ultime due settimane e si confrontano con quelli di due settimane sfasate all’indietro (di fatto, tra 7 e 21 giorni fa). «Un calcolo — spiega l’ingegnere — che ci restituisce l’andamento, e messo insieme all’incidenza dei casi per 100 mila abitanti dice quanto sia grave la situazione».

La forza dell’«indice Gerli» è la tempestività, cioè mostrare quale sia l’R(t) oggi, mentre le elaborazioni «ufficiali» scontano sempre un ritardo, perché riferite a dati di oltre 10 giorni prima. «Il momento di intervenire — riflette l’ingegnere — sarebbe quello in cui gli indici iniziano a salire. Ormai sappiamo che le curve dell’epidemia durano 40 giorni, e che se si vuole contenere la crescita bisogna farlo nei primi 17 giorni. Altrimenti, le “curve” seguiranno il loro corso “naturale”».

Dunque nei prossimi giorni i contagi in Italia continueranno ad aumentare, con probabili picchi di 35-40 mila casi intorno al 20 marzo: e a limitarli non saranno le «zone rosse», perché l’epidemia inizierà a «sgonfiarsi» da sola.

Contrasto «sfasato»

L’intero ragionamento si fonda su una comprensione della dinamica primaria dell’epidemia, che ormai è patrimonio di conoscenza comune: quel che vediamo oggi (i dati sui nuovi «positivi») è successo 10-15 giorni fa (il momento del contagio).

I contagi che sono avvenuti in Lombardia in queste ultime due settimane in «giallo» e «arancione», ad esempio, si manifesteranno nei prossimi 10-15 giorni, anche se la Regione sarà in «rosso». L’efficacia del contenimento è dunque dettata dalla rapidità rispetto ai primi segnali di crescita. Se arriva in seguito, a ondata ormai esplosa, «il contenimento — spiega Gerli — sarà utile solo “per il dopo”, per determinare quanto rapida sarà la “discesa”, non per limitare la crescita». Così sarebbe avvenuto anche per il lockdown della scorsa primavera.

Riflette il professor La Vecchia: «Ancora una volta i provvedimenti vengono presi tardi, quando la crescita dell’epidemia ormai si sta livellando da sola. Si tratta di constatazioni senza polemica, perché gestire un’epidemia è estremamente difficile. Ma sembra che solo quando il numero di casi è molto alto, e molte persone si ritrovano magari con un amico o un parente malato, si possa accettare che la situazione richieda interventi. E poi si ha l’impressione che questi provvedimenti abbiano impatto, mentre invece probabilmente l’andamento è già predefinito. Ad esempio a Brescia e Bolzano, due delle zone più colpite in questa fase, vediamo dei forti rallentamenti, segno che probabilmente si è arrivati a una saturazione dei soggetti suscettibili. Siamo ancora in una situazione seria, ma non bisogna dimenticare che non è assolutamente paragonabile a quella drammatica della scorsa primavera».

Condividi:

  • Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)

Mi piace:

Mi piace Caricamento...
« Previous Post
Next Post »
Articoli recenti
  • L’Europa di De Gasperi, il futuro dell’Europa (video)
  • Fioroni sul 25 aprile: “De Gasperi istituì una festa di unità”
  • L’interesse di partito non può prevaricare la libertà di coscienza
  • L’intervento di Giuseppe Fioroni al convegno “L’appello di Sturzo, tra progressisti e conservatori”.
  • Fioroni: “Costruire la fratellanza per sperare in un futuro migliore”
  • Il 18 dicembre incontro del Centro Studi Aldo Moro: “Osare la Pace, vivere la Fratellanza”
  • Morte di Nando Gigli, Fioroni: “Un amico che sapeva investire nei giovani”
  • Calenda e Renzi, l’imperativo dell’unità in vista delle elezioni europee
  • Fioroni fa il pontiere al centro e lancia la formazione Tempi Nuovi
  • Autonomie, unità, transizione. Le conclusioni di Fioroni all’incontro di Tempi nuovi (video-2)
  • Autonomie, unità, transizione. L’intervento di Fioroni all’incontro di Tempi Nuovi (video-1)
  • Napolitano, uomo delle istituzioni e autorevole interprete del rinnovamento della sinistra
  • Camaldoli porta allo scoperto l’esigenza di una nuova politica d’ispirazione cristiana
  • La sinistra sceglie Cappato, anche per questo i popolari devono tornare uniti
  • A Roma il convegno di Tempi Nuovi: Autonomia, Unità, Transizione
  • Fioroni al dibattito “Palla al Centro” promosso da Italia Viva
  • Morte Moscatelli, Fioroni: “È stato maestro di vita”
  • Francesco Verderami a colloquio con Giuseppe Fioroni, “Tempi nuovi per l’Europa, nel segno di De Gasperi”
  • Il ritorno in campo dei Popolari: “Noi, catalizzatori di questo ceto medio disarticolato”
  • Fioroni punta alle Europee con il nuovo centro. I “Popolari uniti” corteggiano FI, Calenda, Renzi e Moratti
Menù
  • Politica
  • Cultura
  • Società
  • Cronaca
  • Territorio
  • Tempo Libero
Meteo

booked.net

Contatti

www.ilviterbese.it

Redazione | Contatti

info@ilviterbese.it

redazione.ilviterbese@gmail.com

GALLERY
L’Europa di De Gasperi, il futuro dell’Europa (video)
Fioroni sul 25 aprile: “De Gasperi istituì una festa di unità”
L’interesse di partito non può prevaricare la libertà di coscienza
Editore: Centro Studi Aldo Moro C. F. 90122270565
Registrazione Tribunale di Viterbo n. 1 del 5 Giugno 2018 | Copyright © 2018 - Il Viterbese.it - All rights reserved
Scroll to top
Skip to content
%d
    Open toolbar Accessibilità

    Accessibilità

    • Aumenta TestoAumenta Testo
    • Diminuisci TestoDiminuisci Testo
    • Scala di GrigioScala di Grigio
    • Più ContrastoPiù Contrasto
    • NegativoNegativo
    • Sfondo BiancoSfondo Bianco
    • Evidenzia LinkEvidenzia Link
    • Testo LegibileTesto Legibile
    • Reset Reset
    Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. Se continui ad utilizzare questo sito noi assumiamo che tu ne sia felice.Ok