La consigliera comunale del Pd Luisa Ciambella, alla luce dell’ondata di proteste che giungono da tutta la provincia sulle bollette dell’acqua, sta valutando “la possibilità di una class action. La gente – dice – non può essere lasciata sola. Questa mancata trasparenza va colmata con ogni mezzo. Ognuno paghi la bolletta che gli compete. Il rischio vessazione, però quello, proprio no”.
Così in un’intervista pubblicata dal Corriere di Viterbo, in cui l’esponente dem, dopo la nomina del nuovo amministratore di Talete, Biagio Eramo, non nasconde il proprio disappunto per la mancata votazione sulla due diligence, come aveva chiesto il Consiglio comunale di Viterbo con un ordine del giorno approvato tre settimane fa.
“Questa maggioranza con in testa il sindaco – dice la Ciambella – sta mostrando tutta la sua inadeguatezza. Basti pensare che si era deciso di convocare un’assemblea dei soci per commissionare una due diligence. E invece non è stato fatto”. “Tutta colpa – nota – delle segreterie di FI e Pd. Su certi argomenti la trasversalità della politica non fa distinzioni. Le decisioni prese sul nuovo management hanno prevalso sul bene comune. E’ la solita triste storia delle care vecchie poltrone”.
Ciambella non discute la preparazione del nuovo manager, discute invece “il fatto che la famosa operazione verità sui conti allo stato attuale è andata a farsi friggere. Il punto inserito appositamente per commissionarie lo studio sui numeri e sullo stato di salute di Talete è stato addirittura ritirato. Questo è mancare di rispetto ai cittadini”.
“Le mie preoccupazioni, oltre alla necessità che Talete rimanga a gestione pubblica – spiega – sono rivolte alle tasche dei cittadini che hanno diritto a quella chiarezza e trasparenza che i nostri politici fanno finta di volere ma che nel concreto non si traduce mai nei fatti”.