Da Italia Nostra e Forum Ambientalista riceviamo e pubblichiamo
Siamo stati cattivi, non vi è dubbio, se la Befana ci ha portato, dopo
il carbone, anche questo regalo. Davanti alla sofferente situazione ambientale e sanitaria del territorio, e con l’ipotesi di ulteriori tre centrali, un inceneritore, un mega-biodigestore, infierire proponendo la localizzazione nella stessa area di depositi di rifiuti radioattivi è tanto irresponsabile da rasentare un inquietante sadismo, e lascia
intravedere la più completa indifferenza nello svendere un’intera
comunità che, evidentemente, considerata di serie B, è ritenuta
sacrificabile in nome di uno sviluppo tutto finalizzato a realizzare
profitto per pochi piuttosto che tutela della salute e lavoro pulito per
i più.
Italia Nostra, sezione Etruria, e Forum Ambientalista dichiarano
sin da ora la propria netta contrarietà che provvederanno a mettere per
iscritto con le osservazioni che saranno inviate entro i tempi stabiliti.
La notizia è molto articolata, poiché il soggetto responsabile della localizzazione, realizzazione e dell’esercizio del Deposito nazionale
destinato allo smaltimento a titolo definitivo dei rifiuti radioattivi e
del Parco tecnologico, è Sogin spa (società di Stato incaricata del decommissioning degli impianti nucleari), che ha preparato la proposta,
tenendo conto dei criteri previsti nella Guida tecnica n. 29 dell’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) elaborati sulla base degli standard dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea).
La proposta delle Aree potenzialmente idonee, con l’ordine della idoneità delle aree identificate sulla base delle caratteristiche tecniche socio-ambientali, entra ora nella fase di consultazione, e sarà di fondamentale importanza al fine di scongiurare l’incombere sul territorio di questa vera e propria sciagura, che ognuno per il proprio ruolo tenga alta l’attenzione dell’opinione pubblica sulla condotta di quanti sono chiamati a decidere.
L’Italia con ben due referendum, ha deciso che non voleva impianti
nucleari, anche per la criticità insita nella gestione di questo tipo di
rifiuti, nella consapevolezza, suffragata da decine di studi scientifici, che non sarebbe stato possibile, ospitare un deposito di rifiuti radioattivi e dormire sonni tranquilli.
Facciamo appello a tutti, enti locali, amministratori, cittadini e
associazioni, a visitare il sito web dedicato www.depositonazionale.it
e ad iniziare sin da subito a lavorare per porre in evidenza le gravi
criticità ambientali, sanitarie ed economiche per cui la proposta
avanzata risulta irricevibile per questo territorio.
Ospitare un deposito di rifiuti radioattivi è un fardello davvero
troppo grande per l’Alto Lazio, le cui caratteristiche corrispondono,
peraltro, a molti dei criteri di esclusione sulla base dei quali la
Sogin sostiene di aver elaborato la proposta; per questo dovranno essere
valutare attentamente tutte le opzioni e non soltanto quelle che
risultano economicamente convenienti.
Simona Ricotti e Marzia Marzoli