Coro di no in tutta la provincia contro l’eventuale arrivo delle scorie radioattive nella Tuscia.
“La Tuscia – commenta Luisa Ciambella – non è disponibile a pagare altri prezzi in tema di salute e salute ambientale. Radon, arsenico, agricoltura intensiva da fitofarmaci e adesso il rischio di diventare la pattumiera per i rifiuti radioattivi, ora basta. Serve immediatamente una presa di posizione corale da parte di tutti i rappresentanti del territorio”.
“La nostra provincia – dice invece Italia Viva in una nota firmata da Felice Casini e Maria Cristina Rosa – è già vessata da due centrali elettriche e da diversi impianti per lo smaltimento rifiuti: non possiamo aggiungere anche il deposito delle scorie nucleari. Va ricordato, inoltre, come già da decenni, che all’insaputa delle istituzioni e dei cittadini siamo stati oggetto di un deposito di sostanze chimiche che, solo oggi, dopo anni di inquinamento, saranno bonificate. Va aggiunto, infine, che nel nostro recente passato, abbiamo subito anche interramenti illegali di rifiuti. Noi, dopo tanti anni di vessazioni ufficiali o nascoste, lavoriamo per un futuro diverso per i nostri territori. Noi vogliamo la provincia di Viterbo eccellere in arte e bellezza, come dimostrano Bagnoregio, Sutri, Tuscania, Tarquinia e Viterbo. Vogliamo che i nostri territori siano finalmente serviti da infrastrutture utili (trasversale, Cassia a quattro corsie, fermata dell’alta velocità a Orte) per portare turismo e non scorie radioattive. Nelle prossime giornate ci impegneremo con i nostri rappresentanti regionali e parlamentari, in particolare la ministra Bellanova, attenta alla tutela delle nostre eccellenze agricole, per portare nelle sede istituzionali le perplessità degli amministratori comunali e di tanti cittadini che in queste ore abbiamo sentito”.